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Economia

Netflix ha cambiato la tv e Facebook e Google ringraziano

Ecco come la concorrenza della società di distribuzione ha favorito la pubblicità su mobile

Se Facebook e Google avessero potuto progettare il concorrente perfetto per traghettare investimenti pubblicitari dalla tv agli smartphone, avrebbero creato Netflix. Lo sostiene il magazine americano The Altantic che, partendo dall’analisi dei dati elaborati dalla società di venture capitalist Kleiner Perkins Caufield & Byers, racconta come Netflix abbia contribuito a spostare gli equilibri negli investimenti pubblicitari dal piccolo al piccolissimo schermo. E' stata proprio la natura del business di Netflix a creare le condizioni perfette per il successo della pubblicità mobile per Google e Facebook. Netflix, infatti, spende sei miliardi di dollari l’anno per acquistare il contenuto che mette a disposizione dei propri abbonati senza pubblicità. Considerato che sempre più utenti si stanno convertendo a questa formula, gli investitori sono obbligati a intercettarli sui media di loro interesse che, come il mobile, offrono spazi agli inserzionisti. 

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Facebook e Google, che offrono contenuto che non gli appartiene, sono ben posizionati per catalizzare l'attenzione degli utenti e i soldi degli spender.

Come sarà il futuro della televisione

In realtà, il consumo televisivo negli Stati Uniti è polarizzato su due tipi di utenza. Presso gli over 65, la fruizione della televisione continua a crescere e il numero di minuti medio visti al giorno segna nuovi record. Per gli under 65, invece, le cose vanno in maniera diametralmente opposta. Il tempo dedicato alla tv dai 40-50enni si è ridotto in quanto sempre più persone abbandonano la tv via cavo per sottoscrivere abbonamenti a piattaforme di distribuzione come Netflix, Amazon Prime, Showtime e Hulu. Negli ultimi due anni, gli abbonati a NbcUniversal, Disney, Time Warner e Viacom (che fanno concorrenza alla tv nella vendita di spazi pubblicitari) hanno registrato un calo a doppia cifra, mentre Netflix è cresciuta di quasi il 700%. Considerato che per gli under 40, il consumo di tv è calato verticalmente, in una prospettiva a lungo termine si vede chiaramente che l’utenza si sta spostando in direzione di un consumo in abbonamento della tv che spingerà gli investitori verso nuovi media, smartphone in testa.

Perché gli smartphone sono un duopolio

Attualmente, la tv rappresenta il 38% degli investimenti pubblicitari negli Stati Uniti, mentre gli smartphone totalizzano il 21%, una crescita esponenziale rispetto all’1% di cinque anni fa. Dal 2012, inoltre, la stampa ha perso 13 punti e la tv cinque. Ma non è tutto. Se il mercato televisivo è caratterizzato dalla competizione di diversi player, nella pubblicità su mobile, il 50% della torta fa capo a Facebook e Google che, di fatto, sono ormai un duopolio che monetizza il search e il social e catalizza anche l’85% della crescita degli investimenti pubblicitari su smartphone.

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I due giganti, inoltre, contribuiscono a indebolire la posizione delle tv via cavo anche attraverso piattaforme come Instagram e Youtube a cui il target più giovane dedica sempre più tempo. Dato che è soprattutto l’audience più giovane quella che si è allontanata da programmazioni accompagnate dalla pubblicità è possibile che, prima o poi, la competizione per i programmi televisivi metterà in discussione anche la posizione di Netflix. Per il momento, però, le due tech companies non potevano trovare un alleato migliore di Netflix per fare cassa.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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