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Caro energia, da Philip Morris Italia un bonus ai coltivatori diretti

Con il «salva raccolti», frutto dell’accordo di filiera con Coldiretti, l’azienda riconoscere un contributo economico straordinario alle imprese agricole del Veneto, dell’Umbria e della Campania per far fronte alla salita dei costi di gpl, metano, elettricità e gasolio

Sta partendo in questi giorni il bonus economico straordinario garantito da Philip Morris Italia ai coltivatori che aderiscono all’accordo di filiera con Coldiretti per il 2022 per far fronte all’impennata dei costi dell’energia. Il bonus arriverà entro la fine del mese e vedrà coinvolte, progressivamente, le imprese agricole del Veneto, dell’Umbria e della Campania.

L’intesa – la prima realizzata in Italia a beneficio della filiera produttiva agricola – si inserisce nella partnership di lungo corso sottoscritta da Philip Morris Italia con il Ministero delle Politiche Agricole e con Coldiretti per l’acquisto di tabacco in foglia e per la sostenibilità della filiera agricola italiana, per la quale, parallelamente, sono in corso di definizione i dettagli per l’imminente rinnovo: si tratta del principale accordo di filiera nel settore del tabacco in Italia, l’unico attualmente in essere ad avere un orizzonte temporale di lungo respiro, con investimenti pluriennali pari a circa 100 milioni di euro ogni anno resi possibili soprattutto grazie all’impulso fornito al settore dai prodotti del tabacco innovativi senza combustione, con i quali Philip Morris Italia ha dichiarato di voler sostituire le sigarette convenzionali nel più breve tempo possibile.

Il bonus economico straordinario messo in campo consente di affrontare i forti incrementi dei costi energetici (gpl, metano, elettricità, gasolio) e dei mezzi tecnici. La misura, inoltre, pone le basi per un percorso che ha l’obiettivo di rendere sempre più efficiente e sostenibile la filiera agricola del tabacco in Italia, anche in previsione delle sfide del medio termine in relazione all’attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (PAC) nel 2023.

«Rimaniamo concentrati sul nostro obiettivo di costruire un futuro senza fumo eliminando le sigarette grazie a prodotti del tabacco innovativi senza combustione» dice Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia. Che aggiunge: «Grazie a un percorso iniziato diversi anni fa, oggi i coltivatori italiani sono protagonisti di questa trasformazione insieme a Philip Morris Italia e il nostro impegno va nella direzione di mantenere alta la competitività della nostra filiera integrata».

marco-hannappelMarco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia

Gli accordi di collaborazione sottoscritti da Philip Morris Italia con il Ministero delle Politiche Agricole e Coldiretti a partire dai primi anni duemila hanno generato investimenti agricoli pari a oltre due miliardi di euro complessivi a beneficio della filiera tabacchicola italiana, la più importante d’Europa con circa 50.000 addetti. Tale impegno ha consentito di mantenere stabili i volumi di acquisto di tabacco greggio garantiti da Philip Morris Italia nonostante una grande flessione registrata dal comparto nel suo insieme (-42,2 per cento tra il 2011 e il 2021). Di fondamentale importanza, negli anni, è stata la spinta alla trasformazione ecologica e digitale resa possibile dall’orizzonte pluriennale degli investimenti, che posiziona oggi la tabacchicoltura italiana al centro della strategia di trasformazione del gruppo Philip Morris International verso un futuro senza fumo.

«La crisi energetica aggravata dalla guerra in Ucraina si può affrontare solo con la corresponsabilità dell’intera filiera e l'iniziativa assunta nell'ambito dell’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un segnale importante per l’intero sistema agroalimentare» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, sottolineando «l'importanza di interventi capaci di far fronte ad aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole che rischiano di compromettere i raccolti con un impatto su economia, ambiente e lavoro».

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