Ilva
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Economia

Ilva, gli esuberi dei lavoratori e il piano AcelorMittal-Marcegaglia

I sindacati contestano i 6000 posti di lavoro che si perderebbero. Critiche anche sui progetti ambientali. Produzione a 6 milioni di tonnellate

Mercoledì 30 maggio, al ministero dello sviluppo economico, Carlo Calenda ha presentato ai sindacati i due piani in concorrenza per l'acquisto dell'Ilva di Taranto.

L'offerta migliore, da pari a 1,8 miliardi di euro, secondo i tre commissari incaricati di valutare le proposte - Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carruba - è quella della cordata Am Investco, composta dall'indiana AcelorMittal con Marcegaglia e Intesa San Paolo.
L'altra, concorrente, è l'offerta di AcciaItalia, da 1,2 miliardi, cordata guidata dall'indiana Jindal South West. Nei giorni scorsi AcciaItalia ha rilanciato, offrendo altri 600 milioni. I giochi però sono fatti.

Esuberi di lavoratori

Am Investco otterrà quindi l'Ilva di Taranto. Il piano prevede però circa 6000 lavoratori in esubero.
Attualmente i lavoratori dell'Ilva sono 14.200. Diventerebbero 9.400 a fine 2018 e 8.400 nel 2023.
Ai sindacati questa previsione di tagli occupazionali non piace, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Che hanno criticato comunque tutto il piano, definito, "inaccettabile". Per giovedì 1 giugno è stato proclamato uno sciopero di 4 ore.

I commissari che hanno scelto la cordata dicono che la Cigs coprirà gran parte degli esuberi.

Tre altiforni

Il piano di Am Investco prevede una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio entro il 2018, con il funzionamento di tre altiforni, apportando all'Ilva - dice il Sole 24 Ore di mercoledì 31 maggio - fino a 4 milioni di tonnellate di semilavorati destinati all'area a freddo. Mentre nel lungo periodo la produzione primaria potrà salire fino a 8 milioni, per un totale di 9,5 milioni.

L'obiettivo di Am Investco, scrivono Matteo Meneghello e Giorgio Pogliotti sul quotidiano della Confindustria, "è riportare entro il 2024 la produzione a 8 milioni di tonnellate con il mantenimento del ciclo produttivo in atto, sostenendo la produzione anche con l'utilizzo di semilavorati a Genova e Taranto".

Investimenti ambientali

Il piano prevede anche 1,1 miliardi di investimenti ambientali, con la copertura dei parchi minerari, interventi sulle cokerie e sul piano acque.

I sindacati

Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, citato da Repubblica, ha detto che l'incontro di martedì è stato fallimentare. L'altra cordata, ha aggiunto, a regime prevedeva meno tagli (nel 2024 ci sarebbero stati oltre 10mila lavoratori mentre la cordata vincente ne prevede 8.400).

Non c'è un piano approfondito sulla questione ambientale, secondo Landini, e non sio capisce perché servano cinque anni per realizzare gli interventi che propongono.

E ai sindacati non è piaciuto nemmeno il modo della presentazione, con quel tono da "prendere o lasciare".

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Redazione Economia