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Thomas Peter-Pool/Getty Images
Economia

Guerra hi-tech Cina-Usa: la mossa del Dragone

Ecco cosa c'è dietro il congelamento Usa del bando a Huawei

Cosa succede se al fornaio si toglie la farina? Il povero artigiano dovrà chiudere il negozio, perché non sarà nella condizione di avere l'ingrediente principe della sua produzione.

E cosa accade se al più grande produttore dell'industria hi-tech del mondo si toglie RareEarth, ovvero terre rare, la "farina" con cui si costruiscono cellulari, computer e smartphone? In questo momento storico potrebbe determinare la fine del mondo.

Cosa sta succedendo tra Cina e Usa

Perché mentre noi aggiorniamo Facebook o inviamo un messaggio via Whatsapp dallo smartphone è in corso una guerra fredda hi-tech tra Usa e Cina che combattono a colpi di dazi, bandi e sgambetti commerciali estremamente pericolosi per il destino della Terra.

Che il Presidente Usa Donald Trump gliel'abbia giurata al Dragone è ormai noto.

Prima l'innalzamento dei dazi commerciali sull'import made in China e poi il bando Huawei sono un segnale estremamente chiaro.

Perché la Cina fa paura

La Cina fa paura all'Occidente, fa paura la sua crescita fuori controllo e la capacità onnivora di condire con salsa di soja tutto ciò che incontra sul suo percorso alla conquista del mondo: macchine, computer, aerei, porti e soprattutto armi e alta tecnologia creando prodotti potenzialmente letali con materiali di scarsa qualità.

Trump ha fatto la voce grossa e, non tanto con l'innalzamento dei dazi, quanto cul divieto imposto a Huawei di non approvvigionarsi più di componenti realizzate da fornitori americani.

Questo fa sì che aziende, per fare un nome a caso, come Google abbiano deciso di sospenderegli accordi di fornitura software e servizi con Huawei con tutto quello che questo comporta (e pare che anche Intel, Qualcomm, Xilinx e Broadcom abbiano comunicato ai loro dipendenti di congelare il supporto a Huawei fino a nuovo ordine). 

Perchè il bando Huawei è stato congelato

Questo succedeva 10 giorni fa circa. Poi, misteriosamente, il bando è stato congelato per tre mesi. Cosa può aver determinato una frenata tanto brusca a un'iniziativa così forte e dagli impatti prorompenti per l'economia cinese

Una visita. Una "gita" che il presidente cinese Xi Jinping col suo vice - guarda caso proprio con colui che è il capo negoziatore delegato alla contrattazione commerciale con gli Usa - hanno fatto nella provincia meridionale di Jiangxi, dove ha sede la Jl-Mag, l'azienda numero uno al mondo nella produzione di terre rare, ovvero quel composto (il cui import verso l'America non aveva subito l'innalzamento dei dazi) di cui gli Usa si nutrono avidamente per l'industria hi-tech.

Senza bandi o pubblici anatemi, la Cina (che fa sempre più paura) con una semplice mossa ha fatto intendere agli Usa che potrebbe decidere di paralizzare completamente l'export di terre rare verso l'America con conseguenze catastrofiche per l'intero mercato tecnologico mondiale.

Perché terre rare è così importante

Anche perché nel mondo non sono tantissimi i posti dove è possibile trovare il gruppo di 17 elementi chimici della tavola periodica - precisamente scandio, ittrio e i lantanoidi - definiti terre rare. Ce n'è in Africa, che è in mano cinese, e un po' nel Caucaso asitatico, ma qui si entra nel regno di Putin e le riserve australiane non bastano a soddisfare il fabbisogno Usa.

Al momento si tratta solo di una minaccia, ma se dovesse venire attuata dal governo di Pechino i possibili scenari che si aprono di quella che sembra una guerra commerciale appena iniziata sono parecchi.

I possibili scenari

Washington, infatti, potrebbe perfino approfittare della crisi della terre rare per girare a proprio vantaggio la questione e la minaccia di bloccare l'export dei minerali si trasformerebbe in un perfetto capro espiatorio che metterebbe la Fed con le spalle al muro concedendo agli Usa il tanto agognato taglio dei tassi.

Non solo: l'amministrazione Usa potrebbe pilotare a proprio vantaggio la guerra commerciale hi-tech per ridimensionare la bolla economica che il settore ha creato. 

I possibili scenari, dunque, sono parecchi e il braccio di ferro tra Washinton e Pechino è solo all'inizio col Dragone che ha dimostrato di sapersi muovere sulla scacchiera internazionale calibrando mosse e contromosse e lasciando agli Usa la responsabilità di far esplodere o meno una guerra fredda che potrebbe minacciare l'intero equilibrio globale.

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Barbara Massaro