Alitalia
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Economia

Alitalia, ecco a cosa pensa Salvini

Il leader della Lega annuncia un possibile intervento di salvataggio dello Stato, che avverrebbe attraverso la Cassa depositi e prestiti

Una delle prime spine nel fianco del nuovo governo Lega-M5S è rappresentata senza dubbi dalla questione Alitalia. Non sorprende allora che ieri, a margine della votazione in Senato sulla fiducia all’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, il leader dei leghisti, nonché nuovo ministro dell’Interno Matteo Salvini, abbia chiarito la propria posizione in materia.

“L'unica cosa da non fare è svendere a pezzettini Alitalia: il turismo è il nostro petrolio e noi non possiamo non avere una compagnia di bandiera forte”. E ha poi aggiunto: “Se serve, su Alitalia ci sarà anche l'intervento dello Stato".

Invasione di campo!

Parole forti e chiare, che a qualcuno tra l’altro sono sembrate un’aperta invasione di campo in una materia che, teoricamente, sarebbe di competenza dell’altro leader della colazione, quel Luigi Di Maio che da poco ha assunto l’incarico di ministro dello Sviluppo economico, dicastero che da mesi e mesi ormai segue appunto passo passo il dipanarsi della vicenda industriale di Alitalia.

Certo, a onor del vero, va precisato che Lega e M5S hanno in passato già condiviso l’idea di rilanciare la nostra ex compagnia di bandiera con un intervento pubblico.

Ma è anche evidente a chi, perlomeno in questa fase, spetti il ruolo chiave di annunciatore dei programmi di governo, e ci riferiamo ovviamente a Salvini, anche quando, come in questo caso, la materia non sarebbe di sua stretta competenza. Ma vediamo come potrebbe concretizzarsi questo ennesimo salvataggio di Sato e a che punto è al momento la trattativa su Alitalia.

Cassa depositi e prestiti

L’idea, che non rappresenta di certo una novità visto che è stata già più volte ventilata in passato, è quella di iniettare nuova e vitale liquidità in Alitalia attraverso la Cassa depositi e prestiti. Un’operazione che, come detto, in pratica porterebbe a una nuova nazionalizzazione della nostra ex compagnia di bandiera.

Tra l’altro, una prospettiva di questo tipo era stata già suggerita in passato proprio dall’attuale presidente della Cdp, Claudio Costamagna, che in queste ore ha però annunciato di non essere disponibile per un secondo mandato nel suo ruolo. In ogni caso il progetto resta in piedi, e potrà occuparsene il nuovo presidente che sarà scelto proprio dalla nuova maggioranza di governo.

E intanto Alitalia…

E mentre riprende dunque la girandola di possibili soluzioni per portare Alitalia fuori dal guado in cui si trova, con Lufhansa e EasyJet unici vettori davvero interessati a rilevare la società che stanno alla finestra in attesa di novità, proprio l’attuale commissario straordinario dell’ex compagnia di bandiera, Luigi Gubitosi, ha espresso tutto il proprio orgoglio sugli ultimi risultati ottenuti dal vettore italiano.

Alitalia infatti, nei primi cinque mesi dell’anno si è classificata prima in Europa e seconda nel mondo, quanto a puntualità dei voli. Nell’occasione, lo stesso Gubitosi, ne ha approfittato per annunciare che, tra le altre cose, dal prossimo gennaio ripartirà anche il programma Mille Miglia.

Il tutto tra l’altro in un contesto nazionale di settore che sembra viaggiare a gonfie vele, come dimostrano i numeri forniti dall’Enac.

Un 2017 molto positivo

Nel rapporto annuale pubblicato appunto dall’Enac, si legge infatti che l’anno scorso si è registrato un aumento del traffico del 6,2%, con oltre 174 milioni di passeggeri transitati negli scali nazionali. E tra l’altro i numeri incoraggianti dei primi tre mesi del 2018, fanno prevedere un'ulteriore esplosione dei passeggeri nei prossimi mesi estivi.

Meno incoraggiante per Alitalia è invece un altro dato emerso sempre dalla relazione dell’Enac: i numeri infatti sanciscono il sorpasso dei vettori low cost davanti a quelli tradizionali e confermano Ryanair al primo posto, davanti proprio ad Alitalia, sul podio delle compagnie operanti in Italia.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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