Tre strategie di lettura per libri difficili
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Tre strategie di lettura per libri difficili

Quante volte si abbandona un libro perché lo si considera troppo complicato? Ecco alcuni trucchi per diventare dei lettori forti

Leggere è sempre un piacere. Solo che ci sono titoli e autori che, per quanto universalmente riconosciuti come imprescindibili, non sono altrettanto universalmente accessibili. Di solito si tratta di opere o scrittori difficili per stile e linguaggio, dalla prosa ricercata o legata a tempi lontani.

Ma anche un lettore meno esperto, proprio come un atleta, può allenarsi con il giusto esercizio, raggiungendo quella condizione che possa permettergli di non abbandonare più un libro dicendo “è troppo difficile”.

Prendendo spunto dal blog statunitense Booksriot , che ha recentemente provato a stilare una ricetta proprio per questo genere di problema, proponiamo qui sotto tre trucchi utili a diventare dei veri lettori forti.

Innanzitutto, se l’opera che abbiamo intenzione di leggere ci appare come un’impenetrabile groviglio di parole, perché non provare a sbarazzarsi proprio della forma, del testo stesso? Un audiolibro ben fatto può essere molto pratico. Ascoltare, per esempio, la voce di qualcuno che legge nel modo corretto l’Ulisse di Joyce è utile per cogliere al meglio le sfumature della prosa. Meglio ancora se, per romanzi con numerosi protagonisti, nell’audiolibro si alternano più voci di attori diversi, cosicché nella mente si possano fissare ancor meglio i cambi di punto di vista e le caratteristiche dei vari personaggi. Il ritorno al testo, infine, sarà sicuramente più facile.

Un altro aiuto da non sottovalutare è rappresentato dal cinema. Prendiamo per esempio una delle più famose tragedie di Shakespeare, Re Lear. Come per molte opere simili, la sua lettura non è così agevole. Il consiglio dato da Booksriot è quello di guardarsi prima Ran, il bel film di Akira Kurosawa che ha preso il Lear originale ambientandolo nel Giappone dei samurai. Una volta vista la pellicola, trama, personaggi, poetica e senso saranno molto più chiari, permettendo una lettura più consapevole.

Il terzo trucchetto consiste nell’allenarsi con il contesto di riferimento dell’opera, attraverso la lettura preliminare di titoli a lei vicini. Per esempio, se l’obiettivo è quello di leggere I miserabili di Victor Hugo, ci si può preparare con altri libri del XIX secolo magari un po’ più semplici. Si può partire magari dal Canto di Natale di Charles Dickens o La pietra di luna di William Wilkie Collins. O, meglio ancora, con le opere di Edgar Allan Poe. È un po’ come acclimatarsi, respirando l’aria che tirava in quegli anni, provando ad assaporare le intenzioni, le idee e lo spirito di un dato tempo, che hanno in qualche modo influenzato l’opera che si vuole scoprire (nel nostro caso I miserabili), rendendola più accessibile.

E i vostri trucchi invece quali sono?

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- Ulisse – James Joyce (Einaudi)
- Re Lear – William Shakespeare (Feltrinelli)
- I miserabili – Victor Hugo (Mondadori)
- Canto di Natale – Charles Dickens (Garzanti)
- La pietra di luna – William Wilkie Collins (Garzanti)

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Andrea Bressa