I sette personaggi meno affidabili della letteratura
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I sette personaggi meno affidabili della letteratura

Da ‘Fight Club’ al ‘Cimitero di Praga’, passando da ‘Lolita’ e ‘American Psycho’, ecco le voci narranti che si prendono gioco del lettore

La voce narrante è un elemento del romanzo capace di cambiare le carte in tavola: l’interpretazione che il lettore dà agli eventi della trama passa inevitabilmente dallo sguardo di chi sta raccontando. Ma in letteratura talvolta ci si imbatte in personaggi che riservano sorprese, che forse non dicono tutta la verità, o che semplicemente dicono la “loro” verità. Ecco dunque sette romanzi in cui il narratore si rivela poco affidabile.

Lolita – Vladimir Nabokov (Adelphi)
Il professore Humbert Humbert riesce, attraverso il suo racconto, a convincere il lettore della bontà dei propri sentimenti nei confronti della dodicenne Dolores Haze, alias Lolita. E riesce a catturare la nostra simpatia, nonostante si parli di un rapporto morboso che sfiora la pedofilia.

Fight Club – Chuck Palahniuk (Mondadori)
Il narratore senza nome combatte la propria depressione con l’aiuto del misterioso amico e guru Tyler Durden e del suo club di lottata clandestina. Ma la mente può giocare strani scherzi...

American Psycho – Bret Easton Ellis (Einaudi)
Patrick Bateman, yuppie perfetto di giorno e folle omicida di notte, ci racconta la sua routine. Anche in questo caso chi legge rischia di fare il tifo per lui.

L'assassinio di Roger Ackroyd – Agatha Christie (Mondadori)
Conosciuto anche con il titolo Dalle nove alle dieci, in questo famoso giallo della regina del genere chi narra, il dottor James Sheppard, ha una grossa sorpresa da rivelare.

Il cimitero di Praga – Umberto Eco (Bompiani)
Il falsario e agente segreto Simone Simonini accompagna il lettore nei ricordi di una vita fatta di inganni, sotterfugi, macchinazioni, truffe e delitti. Come fidarsi?

Il giovane Holden – J.D. Salinger (Einaudi)
Holden Caulfield, anche per sua stessa ammissione, è un bugiardo cronico. E questo va sempre tenuto presente mentre seguiamo, attraverso la sua voce, le vicende del romanzo.

Le avventure di Huckleberry Finn – Mark Twain (Mattioli 1885)
Il punto di vista ingenuo del giovane Huck Finn accalappia facilmente l’empatia del lettore, ma proprio tale freschezza può essere fuorviante nell’interpretazione di alcuni eventi.

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- Lolita – Vladimir Nabokov (Adelphi)
- Fight Club – Chuck Palahniuk (Mondadori)
- American Psycho – Bret Easton Ellis (Einaudi)
- L'assassinio di Roger Ackroyd – Agatha Christie (Mondadori)
- Il cimitero di Praga – Umberto Eco (Bompiani)
- Il giovane Holden – J.D. Salinger (Einaudi)
- Le avventure di Huckleberry Finn – Mark Twain (Mattioli 1885)

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Andrea Bressa