Max Stirner, la biografia inedita del filosofo anarchico
Bibliosofica
Lifestyle

Max Stirner, la biografia inedita del filosofo anarchico

Per la prima volta in Italia, la biografia completa datata 1914 dell’autore de ‘L’unico e la sua proprietà’, scritta dal poeta scozzese John Henry Mackay

Max Stirner (pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt) è tra i filosofi che hanno maggiormente influenzato il pensiero politico, economico e filosofico degli ultimi 170 anni. Da quando cioè, nel 1844, uscì L’unico e la sua proprietà , la sua opera più famosa e studiata, indiscusso ed esemplare manifesto del pensiero anarchico individualista (anche se l’autore mai si inserì in etichette da catalogazione).

Eppure la sua figura e il suo lavoro sono sempre rimasti in secondo piano. In particolare, quel poco che si conosce della sua vita lo dobbiamo fondamentalmente di riflesso agli studi critici sul suo lavoro filosofico. Un oblio dato principalmente da un disinteresse accademico, ma anche a causa della natura schiva dello stesso personaggio.

In realtà, qualcuno che provò a ricostruire la vita di Max Stirner in effetti ci fu. Si tratta di John Henry Mackay, scrittore e poeta tedesco di origini scozzesi, che, imbattutosi nel 1887 ne L’unico e la sua proprietà, volle improvvisamente sapere di più su quell’autore così brillante e lucido e così lontano dal pensiero comune. Mackay spese così buona parte della sua vita alla ricerca di fonti attendibili, testimoniali e documentarie, per realizzare una biografia completa, capace di mantenere viva la memoria di quell’oscuro pensatore, morto in povertà e quasi completamente dimenticato.

Da quel lavoro risultò dunque il volume Max Stirner. Vita e Opere , uscito in tre edizioni negli anni 1898, 1910 e 1914. Nessuna di esse sbarcò mai in Italia, almeno fino ai nostri giorni: l’editrice Bibliosofica ha infatti recentemente pubblicato una traduzione della versione del 1914 (a cura di Claudia Antonucci), colmando finalmente una grande lacuna nella bibliografia stirneriana.

I più letti

avatar-icon

Andrea Bressa