Leader creativi: dieci libri da leggere quest’estate
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Leader creativi: dieci libri da leggere quest’estate

Ecco quali sono le letture da infilare in valigia per mettere il turbo alla propria professionalità

La classifica dei saggi da non perdere è stata redatta da Forbes  che ha preso in considerazione le letture che aiutano a migliorare la creatività dei leader. Fra questi c’è “A more beautiful question” (Una domanda più bella), un saggio con cui il giornalista Warren Berger si chiede se non sarebbe meglio per le aziende porsi domande, invece di dare risposte. Mettendo sotto la lente di ingradimento alcune organizzazioni aziendali, Berger illustra l’importanza di generare una cultura inquisitiva. Adam Bryant, giornalista del New York Times, esce con “Quick and nimble: lessons from leading ceo on how to create a culture of innovation” (Veloci e agili: lezioni da parte di grandi ceo su come generare una cultura dell’innovazione). Prendendo spunto dalle sue interviste, Bryant spiega le strategie messe in atto dai manager per creare team efficaci, migliorare il rispetto, il confronto e facilitare l’apprendimento.

Si intitola “Creativity, Inc: overcoming the unseen forces that stand in the way of true inspiration” (Creatività Spa: superare gli ostacoli sulla via della vera ispirazione) ed è co-firmato da Ed Catmull, il co-fondatore e presidente di Pixar Animation Studio. Nel saggio, il manager condivide i segreti per sviluppare il talento, formare team, strutturare le organizzazioni, produrre lavoro innovativo e originale e sostenere una cultura della creatività. Professore di pratica di management alla London Business School, Lynda Gratton firma “The key: how corporations succeed by solving the world’s toughest problem” (La chiave: come le aziende hanno successo risolvendo i problemi più gravi del mondo) e invita le organizzazioni aziendali a confrontarsi e a puntare in alto, alla soluzione di problemi.“Any Wednesday” (Ogni mercoledì) è una raccolta dei migliori memo che ogni settimana Keith Reinhard, ceo del network di agenzie di pubblicità Ddb Worldwide, scriveva ai propri collaboratori, inviandoli per fax in tutto il mondo. Ricchi di humor e saggezza, i 104 scritti che fanno parte del libro sono stati selezionati per ispirare l’eccellenza creativa.

Dopo il successo di “Start with why” (Comincia dal perché), Simon Sinek dà alle stampe “Leaders eat last: why some teams pull together and others don’t” (I leader mangiano per ultimi: perché alcuni team cliccano e altri no) e indaga la chimica dei rapporti all’interno delle organizzazioni aziendali e nella relazione con i consumatori. L’autore dimostra che la leadership è frutto di duro lavoro, empatia e sacrificio e ha come obiettivo la creazione di un ambiente sicuro in cui le persone possono crescere e avere successo. C’è Biz Stone, il co-fondatore di Twitter dietro a “Things a little bird told me: confessions of the creative mind” (Un uccellino mi ha detto: confessioni di una mente creativa), un saggio con cui esplora la natura e il potenziale dell’ingenuità e dell’immaginazione, riflesse attraverso la sua storia personale. 

Douglas Stone e Sheila Heen mettono l’accento sulla capacità di ascoltare. In “Thanks for the feedback: the science and art of receiving feeback well” (Grazie per la risposta: la scienza e l’arte di accogliere i pareri) spiegano come essere meno sulla difensiva e costruire relazioni più ricche con altre persone. Nasce da dieci anni di ricerche “Scaling up excellence: getting to more without settling for less” (Accrescere l’eccellenza: come ottenere di più senza accontentarsi di meno), il saggio firmato da Robert Sutton e Hayagreeva Rao che insegna a trovare un equilibrio fra bisogni personali e aziendali, ma anche come replicare una mentalità volta al successo ed eliminare i comportamenti distruttivi. Infine, arriva dal lavoro fatto in R/GA, una fra le agenzie digitali più creative del mondo, “Connected by design: seven principles of business transformation” (Collegati dal design: sette principi di trasformazione del business), il saggio di Barry Wacksman, chief growth officer dell’agenzia che illumina le case history di un approccio all’insegna dell’integrazione funzionale

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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