Con il detersivo verde e democratico la Madel spariglia le carte
Economia

Con il detersivo verde e democratico la Madel spariglia le carte

La società di Ravenna ha puntato su un prodotto naturale a un prezzo competitivo. Scelta vincente: il fatturato sale più del settore

A guardare la storia della Madel, azienda familiare che produce detersivi in provincia di Ravenna, la prima considerazione che viene alla mente è che anche nel business Davide, talvolta, ha la meglio su Golia. E se lo fa in un settore considerato maturo come quello dei detersivi, sfidando le mega multinazionali del settore, forse la storia deve proprio essere raccontata. Madel nasce a Cotignola nel 1977, dove Giovanni della Cuna ha un negozio di detersivi che molto presto decide di ingrandire. All’inizio la produzione è quasi artigianale, poi un paio di fortunate intuizioni fanno fare alla Madel il salto di qualità: la prima è il brevetto mondiale del Deox, una linea di detersivi che previene la formazione di odori nei tessuti.

Nel frattempo sono entrati in azienda il figlio Maurizio e il genero, Giacomo Sebastiani (nella foto), ed è proseguita la politica di investimento in tecnologie, dipendenti, ricerca di laboratorio: “Sin dall’inizio tutti gli utili sono stati completamente reinvestiti. Anche ora abbiamo un piano per 10 milioni di euro di investimenti, e indebitamento zero”, racconta Sebastiani. La vera svolta arriva però da un “incidente di percorso”. “Abbiamo rilevato Winni’s, marchio di nicchia con prezzi al pubblico piuttosto alti. Ma ci siamo resi conto ben presto che non funzionava”. Quello che poteva essere un fallimento è diventato un’opportunità: “In quel periodo ci siamo avvicinati al mondo dell’ecologia e della sostenibilità” racconta ancora Sebastiani. “Siamo partiti dalle strutture, con un impianto fotovoltaico e la nuova palazzina uffici fatta con materiali riciclabili. Da lì è venuta l’idea di tornare a lavorare su Winni’s come marchio naturale, per rilanciarlo”. Nel frattempo i tensioattivi di origine vegetale disponibili sono diventati efficaci come quelli chimici.

Ma la chiave di svolta è stata l’intuizione commerciale: “Non volevamo solo un detersivo naturale, volevamo un prodotto “democratico” per prezzo ma in grado di competere con quelli quelli tradizionali”. Riducendo al limite i margini e sfruttando al massimo le economie di scala consentite dai grandi numeri di un impianto all’avanguardia Madel ha vinto la sua battaglia e ha visto il fatturato del 2015 chiudere a 80 milioni di euro, con un incremento del 9%, a fronte di un mercato che ha invece perso il 2%. Non male, per un’azienda che vende al 90% sul mercato domestico e che si è solamente affacciata all’estero. “L’obiettivo è arrivare al 20% in export in 3 anni”, conclude Sebastiani. “Ma non è solo questo: siamo entrati nel mondo della cosmetica naturale, lanceremo nuovi prodotti nell’ambito della detergenza. Certo non possiamo crescere al ritmo delle multinazionali, ma abbiamo bene in mente i numeri del nostro futuro, e sono ambiziosi”. (Daniela Fabbri)

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