Claudio Trotta: perché il biglietto digitale è il futuro dei concerti
ANSA/ US RIZZOLI 2013. +++
Musica

Claudio Trotta: perché il biglietto digitale è il futuro dei concerti

Il fondatore di Barley Arts punta sul tagliando smaterializzato mentre cresce la polemica sul biglietto nominale

"Pur essendo uno dei promoter più longevi a livello nazionale, mi sento molto contemporaneo, anche perché sono forse l’unico che non considera il biglietto nominale un’ostativa al mio lavoro. Il futuro è il biglietto digitale, non ce n’è. A seguire ci sarà il biglietto smaterializzato che ci arriverà sul wallet come il biglietto aereo. Il biglietto digitale è più comodo, e fa scomparire la carta termica che non è riciclabile e che finisce nella raccolta indifferenziata" spiega Claudio Trotta fondatore di Barley Arts.

Un fronte caldo quello dei biglietti per i live, soprattutto per le polemiche nate dopo il concerto di Sting a Milano lo scorso 29 ottobre (chi scrive era presente ed è entrato al Forum in una ventina di minuti; ndr).

Secondo Assomusica le dirette conseguenze dell'introduzione del biglietto nominale obbligatorio per i concerti con affluenza superiore a 5000 persone sono il raddoppio dei tempi di attesa ai cancelli d’ingresso, le lunghe code agli info point messi a disposizione del pubblico con numerose persone costrette a tornare a casa perché non in regola. Sempre secondo Assomusica, questi e molti altri i disagi subiti dal pubblico presente al concerto di Sting al Forum di Assago, iniziato con un’ora di ritardo rispetto all’orario riportato sul biglietto. Idem per la terza terza data consecutiva di Marco Mengoni al Forum di Assago, l’unica a prevedere il biglietto nominale. 

Nel corso di una conferenza stampa presso il Senato della Repubblica, alla quale hanno partecipato il Presidente di Assomusica Vincenzo Spera, l’AD TicketOne Stefano Lionetti, il senatore Roberto Rampi e il ricercatore dell’Istituto SWG Rado Fonda, sono state illustrate tutte le contraddizioni di una nuova normativa, che, secondo Assomusica sarebbe lontana dal risolvere il problema del Secondary Ticketing.

"Con il tagliando digitale il promoter può controllare seriamente la storia di ogni biglietto" sostiene Trotta. "In questo modo l'organizzatore sa chi lo ha acquistato e a chi viene venduto. Allo stesso tempo il biglietto digitale consente di impostare bene la vendita fan to fan per chi non ha trovato il biglietto in prima istanza e quindi di limitare definitivamente il fenomeno del secondary ticketing. Con questo sistema verrebbe anche meno l'invio del biglietto a casa che, come sanno gli acquirenti, ha un costo non indiferrente. Le code agli accessi? Esistono palmari velocissimi per il controllo del nominativo del biglietto. aggiungo poi che con il biglietto digitale si saprà sempre chi è dentro l’arena: questo è il futuro ed è inarrestabile. Ovvio, le biglietterie non sono ancora ancora del tutto attrezzate e il pubblico non ha ancora capito come funziona il meccanismo. Detto questo, mi pare quantomeno prematuro dire che il sistema del biglietto nominale non funziona" conclude Trotta.

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Gianni Poglio