Cibus viene ufficialmente rimandata a maggio 2021
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Cibus viene ufficialmente rimandata a maggio 2021

L'evento di riferimento per il cibo italiano viene slittato nuovamente. Da oggi è online la piattaforma «My business Cibus», una vetrina digitale per oltre 30.000 aziende del made in Italy

Cibus, «l'evento di riferimento per il cibo italiano» come definito dal presidente di Assocamerestero Gian Domenico Auricchio, è ufficialmente rinviato al 4 maggio 2021. L'emergenza sanitaria nazionale impedisce lo svolgimento del Salone nel mese di settembre. Al suo posto, dal 2 al 3 settembre 2020 a Parma si terrà il «Cibus forum», un evento sia fisico sia digitale che si terrà in un padiglione di Fiere di Parma, appositamente modulato per essere «Covid compilant» e per accogliere in sicurezza ospiti e relatori. Tra i protocolli di gestione si parla di controllo temperatura e sanificazione prima dell'ingresso (attraverso l'utilizzo di un tunnel dotato di soluzione igienizzante nebulizzata chiamato Sanitunnel), monitoraggio capienza del quartiere fieristico, prevendite online a numero chiuso e regolamentazione accessi negli stand e nelle aree comuni.

Nei due giorni dedicato al «Cibus forum» sono previste quattro sessioni (keynote speaker e tavola rotonda con membri istituzionali) con la presenza di circa 400 invitati fisici tra retailer italiani, aziende food & beverage, istituzione, operatori esteri e italiani oltre a circa 2.000 partecipanti in remoto. L'intero Salone sarà disponibile in streaming e risponderà alle domande più pressanti in questi ultimi mesi: come sono cambiati i comportamenti dei consumatori dopo l'emergenza Covid? Come dovrà essere riorganizzato il lavoro? Come sarà possibile far riprendere produzione ed export della filiera agroalimentare?

«L'industria alimentare non è esente dalla crisi» ha infatti commentato il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio durante la conferenza stampa per annunciare lo slittamento al 2021 di Cibus. «Non si sono mai registrate perdite così grandi prima d'ora. Basti pensare che dopo la crisi del 2008 i cali registrati non sono andati oltre a un picco negativo del -1,9%, imparagonabile a quello assai peggiore che purtroppo dovremmo registrare a fine 2020». I dati elaborati da Federalimentare su base Istat parlano infatti di un calo delle vendite pari al -18% nel mese di marzo, con un -4% complessivo per il primo trimestre. Le esportazioni di prodotti di fascia medio alta hanno subito un calo del 50-80% e nonostante gli aumenti di richieste da parte della grande distribuzione (Gdo) ci troviamo a far fronte a un -6.5% per la produzione nel mese di marzo.

Roberto Luongo, direttore generale dell'Ice (Agenzia per la promozione all'estero e internazionalizzazione delle imprese italiane) ha spiegato durante la conferenza come nel 2020 si possa solo cercare di «attutire» gli effetti della pandemia sul mercato, supportando le imprese con iniziative ad hoc. Per questo motivo è da oggi online la piattaforma «My business Cibus», una vetrina internazionale per 30.000 aziende italiane che nei giorni scorsi hanno caricato sulla piattaforma circa 200.000 prodotti, tutte eccellenze del made in Italy. Tutti i prodotti pubblicati sui siti web delle aziende sono stati indicizzati per una veloce e semplice fruizione integrata delle informazioni da parte dei buyer. «Utilizziamo la nuova normalità digitale a nostro favore» ha commentato Antonio Cellie, amministratore delegato dell'ente fieristico.

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Mariella Baroli