Donald Trump ha firmato oggi, 6 marzo, il nuovo bando all’ingresso di cittadini provenienti da alcuni paesi musulmani.
La novità più importante riguarda l’Iraq, paese che non è più fra quelli dai quali viene bloccato l’ingresso negli Stati Uniti.
Inoltre, il provvedimento dovrebbe aver eliminato la disposizione che privilegia esplicitamente nel trattamento alcune minoranze religiose. Disposizione sulla quale si erano appuntati i maggiori dubbi relativi alla legalità del bando precedente, emanato con un ordine esecutivo il 27 gennaio.
Mutato anche il bando all’ingresso dei rifugiati siriani: limitato a 120 giorni e non più a tempo indeterminato.
La nuova versione del bando dovrebbe entrare in vigore progressivamente nelle prossime due settimane, per evitare il caos causato dal provvedimento che l’ha preceduto.
Secondo le poche informazioni sul bando, contenute in un sunto diffuso dal Dipartimento per la Sicurezza nazionale, i cittadini di Iran, Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen subiranno una sospensione di 90 giorni del procedimento di concessione dei visti, periodo durante il quale l’amministrazione studierà modalità più precise di controllo e verifica.

Manifestanti anti-Trump Washington, Square Park, febbraio 2017

Philadelphia

27 gennaio 2017. Il Presidente Donald Trump nella Hall of Heroes, presso il Dipartimento della Difesa ad Arlington, in Virginia, dove ha firmato 2 ordini esecutivi: uno inerente limitazioni a visti e accoglienza dei rifugiati e un secondo che incarica il Segretario alla Difesa di verificare la preparazione dell’esercito, le capacità nucleari e la difesa missilistica del Paese.

Judy Lewis di San Juan Capastrano, California, tiene in mano un cartello durante le proteste contreo l’immiration ban

Proteste e caos al Los Angeles International airport dopo l’immigration ban di Donald Trump K

Teyom Amir, 7, Sabrine Tasco, 6, e Ian Goodwin, 8, protestano al Los Angeles International airport dove il ban di Trump ha creato caos e blocchi delle partenze, anche per i possessori di green card

San Francisco International Airport, California

Il piccolo Hattie Burke al San Francisco International Airport

San Francisco International Airport: caos e proteste dopo l’immigration ban

San Francisco International Airport

Al Schneider protesta al San Francisco International Airport

Un pupazzo di Donald Trump al San Francisco International Airport

Manifestazioni all’aeroporto di Chicago contro Donald Trump – 29 gennaio 2017

L’attore americano Shia LaBeouf durante il He Will Not Divide Us fuori dal Museum of the Moving Image in Astoria nel corso di una protesta contro Donald Trump
Secondo la stampa americana, la scelta di togliere l’Iraq dai paesi del bando, è frutto di pressioni dei Dipartimenti di Stato e della Difesa che ritenevano che il provvedimento contro i cittadini iracheni avrebbe potuto compromettere ulteriormente la stabilità del governo di Baghdad, che gli Stati Uniti hanno contribuito a creare, che sostengono apertamente e che viene considerato un prezioso alleato nell’area.
In sintesi, il bando esclude dall’ingresso:
– i nuovi immigrati
– tutti i rifugiati
Sono esentati dal bando:
– I possessori di carta verde
Possono entrare:
– I diplomatici
– I cittadini con la doppia nazionalità
– I cittadini iracheni.
