Home » Attualità » Sport » Perchè Sinner non è amato da tutti ma resta il più grande di sempre

Perchè Sinner non è amato da tutti ma resta il più grande di sempre

Perchè Sinner non è amato da tutti ma resta il più grande di sempre

La sconfitta a New York con Alcaraz non intacca il valore di Jannik. Nello sport si vince e si perde ma non riconoscere la sua grandezza è un vizio solo italiano

C’è una parte, per fortuna non troppo consistente, di italiani che aspetta una sconfitta di Jannik Sinner per scatenare la sua frustrazione sulla testiera del pc ed invadere i social di post contro il tennista altoatesino. E’ un fenomeno tipico del nostro paese, una sorta di provincialismo allargato da Bolzano a Palermo. Troppo bravo, troppo ricco, troppo tutto. Trovargli un difetto è difficile, sparare a zero dando sentenze su chi è il miglior tennista al mondo molto più facile magari senza avere le conoscenze per farlo. Ma chissenefrega, nei social è tutto permesso, lì l’ignoranza e l’idiozia sono doti da mostrare quando invece bisognerebbe vergognarsene.

Lui e Alcaraz, poi il nulla

La realtà è che Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono due campioni assoluti e in questo momento il tennis mondiale è nelle loro mani. La loro supremazia sul resto dei tennisti di tutto il mondo è assoluta. Ognuno può scegliere il campione che preferisce l’importante è non dire stupidaggini ma accade spesso quando c’è di mezzo Jannik. Uno che a 24 anni ha già vinto quattro tornei dello Slam ed è stato per 65 settimane il numero uno al mondo ha già scritto la storia dello sport italiano. Ed è già da considerare il migliore italiano di tutti tempi nel suo sport. Nessuno si è mai avvicinato ai suoi livelli e anche se con nostalgia ricordiamo i tempi di Pietrangeli e Panatta, il palmares di Jannik è già abbondantemente superiore a quello di Nicola e Adriano. Basterebbe solo la vittoria di Wimbledon per fare la differenza, prima di Sinner nessun italiano aveva vinto sull’erba del torneo più famoso del mondo e solo Matteo Berrettini era riuscito a conquistare la finale. Sinner è l’unico italiano ad aver vinto tre tornei dello Slam (Australia, Wimbledon, Us Open). Gli manca soltanto Parigi dove Pietrangeli trionfò nel 1959 e nel 1960 e Panatta nel 1976.

Ma chi è il più forte?

L’altro argomento che viene tirato in ballo da chi non ama Sinner è sul primato mondiale del tennis. Anche in questo caso è una questione vuota di contenuti: nel duello tra due grandi campioni come Sinner e Alcaraz è normale che non ci sia uno che prevalga sempre. Come gli amanti del tennis sanno bene ai tempi di Federer, Nadal e Djokovic era quasi impossibile pronosticare il vincitore di un torneo dello Slam. La stessa cosa vale oggi: Sinner e Alcaraz o Alcaraz e Sinner, se preferite, si studiano e in ogni partita tirano fuori qualcosa di nuovo per mettere in difficoltà l’avversario. E’ una corsa continua per migliorarsi. E’ quello che fanno i grandi campioni: c’è sempre qualcosa di meglio da fare. Ma per il resto mettetevi il cuore in pace: Jannik Sinner è un fenomeno del tennis come e quanto Carlos Alcaraz. Lo sport vive di alti e bassi, l’ignoranza di chi ha pregiudizi invece non ha limiti. Chi ama il tennis si gode Sinner, chi non ama Sinner può anche dedicarsi ad altro. Il paradosso è che Jannik è amato in tutto il mondo e criticato solo in Italia e uno dei suoi più grandi estimatori è il suo avversario numero uno, cioè Alcaraz. La realtà forse è che quei due volano troppo alto rispetto alla miseria di certi leoni da tastiera.

© Riproduzione Riservata