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Musetti batte Berrettini a Montecarlo (ma Matteo è tornato)

Musetti batte Berrettini a Montecarlo (ma Matteo è tornato)

Non c’è storia nel derby italiano sulla terra rossa del Principato, però il finalista di Wimbledon 2021 può finalmente dire di essersi messo alle spalle il lungo momento difficile

Non c’è stata partita. Lorenzo Musetti ha battuto Matteo Berrettini nel derby verso i quarti di finale del torneo Masters 1000 di Montecarlo: 6-3 6-3 in poco più di un’ora. Avanza il carrarino, numero 15 della classifica mondiale, si ferma il romano che torna a casa, però, con la borsa piena di buone notizie. Montecarlo è stata la settimana che ha reso definitivo il ritorno di Berrettini nel grande tennis, mettendosi alle spalle mesi di fatica, sudore e lacrime. L’Italia del tennis torna ad avere una punta in più in questo meraviglioso periodo storico in cui le nostre racchette si sono scoperte dominanti. Il successo contro Zverev, che ha svuotato di energie fisiche e mentali Berrettini, è stato il segnale del comeback che tutti attendevano.

Un lavoro iniziato ormai un anno fa, ricostruendo non solo la classifica ma prima di tutto mente e testa di un campione rimasto all’estate 2021. Quella della finale a Wimbledon – primo italiano – e della grande speranza quando Jannik Sinner era ancora un meraviglioso prospetto o poco più. Infortuni, riprese e ricadute. La sfortuna della positività al Covid dodici mesi più tardi, da favorito, il sospetto di essere troppo fragile per godere appieno del suo talento. Altre cadute e altre risalite.

Non è un caso che il nuovo Matteo Berrettini sia nato anche cambiando alcune abitudini e uscendo dalla propria confort zone. Ha lavorato per diventare un giocatore da terra rossa e nel 2024 della rinascita ha firmato Marrakech, Gstaad e Kitbuhel sulla superficie più lenta, l’opposto dell’era londinese che lo aveva consacrato. E in questo 2025 della rapida ascesa nel ranking mondiale, proprio sulla terra rossa (Montecarlo) ha fatto cadere il tabù che ancora resisteva e ha battuto un tennista Top5 come Aleksadr Zverev. Il passo che gli mancava, anche a livello psicologico, e che aveva sfiorato con un avversario di quella taglia nel match perso a Miami contro Taylor Fritz.

Dietro il ritorno c’è anche la scelta di cambiare collaboratori, prendendosi Umberto Ferrara reduce dal caos con Sinner e rimasto libero. E’ stato lui che ha cominciato a riprogrammare il fisico del romano, a fargli perdere qualche chilo di troppo e a renderlo più leggero e mobile sul campo. Non come Sinner, cui Ferrara ha semplicemente sublimato nel suo modo di coprire la linea di fondo, ma abbastanza per razionalizzare il gioco.

Il match vinto contro Zverev indica che anche la resistenza fisica di Berrettini è migliorata ed è diversa rispetto a quella del recente passato. Il viatico migliore per provare a fare quello che ha intesta e che è favorito da una stagione sul rosso, prima di rituffarsi verso Wimbledon, in cui ha poco da difendere (ad esempio non gioca a Roma da 2021) e molto da guadagnare. La verità è che il nuovo Matteo gioca già da Top20, pur essendo sbarcato a Montecarlo da numero 32 del ranking ATP, e quando è in giornata con tutto allineato può anche valere un Top10. Sognare non costa nulla, in attesa che Jannick possa riprendersi il posto lasciato vuoto incolpevolmente.

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