Avevamo già la squadra più forte, ci abbiamo aggiunto il miglior allenatore e così l’Italia delle ragazze della pallavolo è diventata invincibile. Ventinove vittorie consecutive, lasciamo per strada solo quale set ma non conosciamo la parola sconfitta perchè anche quando non siamo al massimo c’è quel signore che dalla panchina mette le cose a posto. Julio Velasco dopo aver creato 34 anni fa “la generazione di fenomeni” con i ragazzi della pallavolo, sta ripetendo l’impresa con le donne. E pensare che quando la Federazione lo scelse molti avevano dubbi che i suoi metodi che avevano portato successi clamorisi con i maschi potessero andar bene anche con le femmine.
Dalle macerie al trionfo
Julio Velasco ha rimesso in sesto una Nazionale Femminile ridotta in macerie dalla gestione dell’ex Coach Mazzanti, che aveva cercato di epurare Egonu, Bosetti, Di Gennaro. Questa Nazionale è arrivata a vincere un oro Olimpico senza le due bande titolari: Pietrini e Degradi, infortunatesi all’ultimo e adesso la Nations League, poi ci proverà al Mondiale. Nessuno ci avrebbe scommesso. Solo lui poteva, lui che ha fatto del concetto di gestione del gruppo, di leadership e capacità di raggiungimento degli obiettivi, l’anima di un percorso che lo ha visto diventare un guru. Velasco esalta il concetto di squadra, non si vince e non si perde mai da soli. Responsabilizza e non toglie alibi, cerca il motivo di un errore e non il colpevole. Motiva il gruppo e si automotiva, convinto di avere sempre qualcosa da imparare. Chi vince festeggia, chi perde spiega. Questo è il suo motto, che è finito per essere applicato ad ogni elemento dello scibile noto. Significa guardare in faccia alla realtà, significa che quando scendi in campo devi partire da tre presupposti: l’arbitro sarà contro, il pubblico ti fischierà, gli avversari giocheranno alla morte. Ma nonostante questo, credere nella vittoria. E quando vinci spesso tutto diventa più facile.
