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Impresa Atalanta, beffa Inter: il calcio italiano pareggia la sfida con la Premier League

Impresa Atalanta, beffa Inter: il calcio italiano pareggia la sfida con la Premier League

L’Atalanta batte il Chelsea campione del mondo firmando un’impresa storica. L’Inter perde contro il Liverpool, beffata da un rigore molto discutibile nel finale. Chivu ha un problema: i big match…

Una vittoria e una sconfitta, il calcio italiano esce così dal confronto con due grandi della Premier League. Bilancio su cui pesa la beffa finale costata all’Inter il pari a San Siro con il Liverpool, seconda caduta di fila in Europa che significa anche abbandonare quasi certamente i sogni di qualificazione diretta gli ottavi di finale ed infilarsi nel purgatorio dei playoff di febbraio. Destino diverso quello che attende l’Atalanta: la rimonta con il Chelsea ha il sapore dell’impresa e lancia definitivamente Palladino sulle orme europee di Gasperini.

Chi voleva usare la notte di Champions League per misurare il divario che ci separa dagli inglesi sarà rimasto deluso: siamo meno belli, ricchi e appealing nel resto del mondo, però quando si tratta di giocarsela sul campo abbiamo armi che mettono in difficoltà chiunque. Anche i campioni del mondo di Maresca che a Bergamo hanno subito una lezione indimenticabile pur essendosi trovati (immeritatamente) in vantaggio.

Atalanta da sogno (e De Ketelaere vive una serata da big)

La partita perfetta dell’Atalanta porta il nome di Charles De Ketelaere. Aveva ragione Maldini che lo ha portato al Milan scommettendoci una fiche da oltre 35 milioni di euro, salvo perdere il posto qualche mese più tardi anche per gli stenti del talentino belga nella sua prima stagione italiana: CDK ispirato è un top player e la chiave è trovare quel livello di rendimento con maggiore continuità.

Palladino rischia di diventare strabico guardando i risultati della sua Atalanta: in Champions League ha in mano una storica qualificazione nelle prime otto, se riuscirà a fare quattro punti tra Athletic Bilbao (casa) e Union Saint Gilloise (trasferta). In campionato è attardato, lontano dalla zona Europa che rappresenta l’habitat naturale di un club che non può immaginarsi fuori dalle coppe: ora c’è un mese e mezzo per concentrarsi sulla risalita, dimenticando per un po’ le imprese di Champions League.

Inter, sconfitta beffa ma nei big match c’è un problema

L’Inter ha perso contro il Liverpool per due ragioni evidenti. La prima è il non essere riuscita a replicare l’intensità e la qualità delle prestazioni contro il Como e anche di Madrid, merito anche di un avversario che sarà in crisi ma rimane costruito senza badare a spese ed è pur sempre campione d’Inghilterra in carica. La seconda è la sfortuna declinata negli infortuni che hanno tolto di mezzo in fretta Calhanoglu e Acerbi costringendo Chivu a non poter fare altri cambi se non nel finale di partita, quando la squadra ne avrebbe avuto bisogno prima.

E’ sfortuna anche la serata bislacca del signor Storks al Var e dell’arbitro Zweyer: il rigore della vittoria dei Reds è semplicemente non concedibile a questi livelli e ne manca forse uno dall’altra parte per tocco di braccio di Van Dijk. Esaurito il tema arbitrale, però, rimane anche la sensazione di incompiuta nei big match che accompagna la stagione nerazzurra e che rischia di diventare una costante pericolosa.

Qualunque sia la spiegazione, contro Juventus, Napoli, Milan, Atletico Madrid e Liverpool sono arrivate cinque sconfitte e da qui in poi sarà vietato cadere. In Europa il sentiero per gli ottavi si è fatto strettissimo e in salita: una vittoria e un pareggio (a conquistarli) contro Arsenal e Borussia Dortmund potrebbero anche non bastare.

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