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Mosca attacca Mattarella: “Il suo paragone tra Russia e Terzo Reich avrà conseguenze”

Mosca attacca Mattarella: “Il suo paragone tra Russia e Terzo Reich avrà conseguenze”

Non si placa la polemica dopo il discorso di Mattarella all’Università di Marsiglia. Il Presidente della Repubblica ha paragonato la Russia di Putin alla Germania nazista per aver invaso l’Ucraina. Mosca non ci sta e va all’attacco: “Tale azione non resterà senza conseguenze”

“Nella sua veste di Presidente ha dichiarato che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non rimarrà mai senza conseguenze”. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, va all’attacco di Sergio Mattarella. La polemica continua ormai da giorni. L’inquilino del Quirinale, infatti, in data 5 febbraio è stato insignito del titolo di Dottore honoris causa presso l’Università di Marsiglia. Per l’occasione ha tenuto un discorso che poi ha provocato la veemente reazione di Mosca. Mattarella, infatti, ha paragonato la Russia al regime nazista per il suo attacco all’Ucraina. “Questo ci viene detto da una persona che non può fare a meno di sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale sotto le bandiere e gli slogan nazisti”, ha dichiarato Zakharova.

Le accuse sono state rivolte durante il programma del giornalista filo-Cremlino Vladimir Solyvov. Ma non finisce qua. Secondo la diplomatica russa, “il popolo italiano non condivide le parole del Presidente Sergio Mattarella e intende chiedere scusa attraverso una petizione”. Il promotore dell’iniziativa sarebbe il giornalista italiano Vincenzo Lorusso, che da anni vive a Lugansk e racconta la vita nella regione del Donbass. A quanto riporta l’agenzia di stampa Tass “sono state raccolte già 10mila firme”. Per Lorusso si tratta di un modo per “dimostrare che gli italiani non condividono le opinioni del Presidente”. Intanto questa mattina il gruppo hacker filorusso Noname057(16) ha avviato una serie di attacchi informatici a diversi siti web del Belpaese. Colpiti gli aeroporti di Linate e Malpensa nonché i porti di Taranto e Trieste. Presi di mira anche i servizi finanziari di Intesa San Paolo. Nella rivendicazione i NoName citano le dichiarazioni di Mattarella, definito come “russofobo”. Per ora l’iniziativa non ha provocato eccessivi disservizi. Intanto dal Quirinale non arriva alcuna replica. Si prosegue sulla linea del “sereno silenzio”.

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