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Quinta sfumatura. Stagista goes to the party

Ieri sera sono andata a una festa “di lavoro”. Appunti mentali presi durante la serata: – Ci sono sempre il 100% delle probabilità che n>1 brufoli spuntino come funghi mezz’ora prima della festa – Non pensare al budget stanziato in …Leggi tutto

Ieri sera sono andata a una festa “di lavoro”.

Appunti mentali presi durante la serata:

– Ci sono sempre il 100% delle probabilità che n>1 brufoli spuntino come funghi mezz’ora prima della festa

– Non pensare al budget stanziato in correttore e trucchi affini per coprire (inutilmente) i suddetti brufoli

– Cerca di uscire in fretta dal dramma oddio-non-ho-niente-da-mettermi

“E se facessi una nota spese in cui butto dentro un paio di cosucce di Zara? Tanto è lavoro, no?” (Il pensiero illuminante)

“Sei una stagista, non puoi fare le note spese” (Il rapido e triste ritorno alla realtà del tuo guardaroba da lavoratrice precaria)

– La solitudine dell’ essere a una festa senza +1

– L’open bar (e si dimentica subito la tristezza del +1 vacante)

– Realizzare che ti stai divertendo a fare foto ai vestiti – pardon: #outfit – e per un attimo pensare: “Voglio essere una fashion blogger!” 

“No – aspetta – è ancora l’effetto open bar

– Le instagrammate imbarazzanti e gli hashtag correlati (ancor più imbarazzanti) #insta_fashion  #insta_mi_faccio_la_foto_sul_tram  #insta_a_caso  #insta_ma_che_davvero?

– Sfiorare ed evitare la Pearl Harbor del fashion: incontrare @andreadelogu con l’abito che volevi indossare fino a un minuto prima di uscire ma poi per fortuna hai cambiato idea

– Dire questa cosa ad @andreadelogu e riderci su insieme

– Aver incontrato gente simpatica, twittare e ritwittare parecchio e divertirsi di più

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