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Il governo toglie alla sinistra quelle poche armi che ha

Il governo toglie alla sinistra quelle poche armi che ha

Con la tassa (discutibile nel merito) sugli extraprofitti delle banche Pd e M5S non possono di sicuro più dire che l’esecutivo non aiuta i “poveri”. Lasciandoli l’opposizione senza argomenti

«Abbiamo tassato un margine ingiusto. Ora aiuteremo le famiglie»; così Giorgia Meloni nei suoi “appunti” social ha spiegato le ragioni della scelta del governo di tassare gli extraprofitti delle banche.

Sembrerà strano ma in questo periodo vediamo delle similitudini tra politica e calciomercato. Una su tutte: non è importante solo rafforzare se stessi ma anche indebolire l’avversario. Ne è caso emblematico la vicenda di Romelu Lukaku, promesso all’Inter ma pronto a finire alla Juventus. Al momento il belga è ancora bloccato ma di sicuro il danno fatto ai nerazzurri è evidente. Si può dire lo stesso delle ultime due decisioni del Governo Meloni: la prima il via libera alla discussione con le opposizioni sul salario minimo, la seconda è la tassa (a sorpresa) da oltre 3 miliardi sugli extra profitti alle banche.

Ci sarebbe parecchio da dire dal punto di vista tecnico soprattutto su quest’ultima decisione che di fatto obbliga gli istituti bancari a rivedere previsioni e bilanci in corso d’opera, agitando i mercati (per fortuna oggi in ripresa dopo il tonfo di ieri) e mettendo in crisi il mondo dei prestiti alle imprese. Ma dal punto di vista politico, beh, le due cose hanno una valenza chiara: togliere alla sinistra l’unica arma disposizione, quel ripetere in continuazione che «il Governo non fa niente per i poveri, anzi, aiuta i ricchi».

Un concetto che in realtà oggettivamente non corrispondeva alla realtà, basti pensare agli sforzi fatti dall’esecutivo sul taglio al cuneo fiscale nell’ultima manovra economica fatta con pochi spiccioli nelle tasche e che sono andati a favore delle fasce più deboli; lo stesso dicasi per bonus ed incentivi di vario tipo tutti questi sempre rivolti e limitati alle famiglie con redditi bassi. Ma il coro di Pd e M5S soprattutto nelle ultime settimane non si era fermato, anzi, aveva aumentato il suo volume (anche se la cosa nei sondaggi non aveva dato alcun tipo di effetto con i dem fermi al 20% e spiccioli ormai da mesi, una volta esaurito «l’effetto Schlein» a 9 punti di distanza da Fratelli d’Italia).

Così il governo ha deciso di mettere in campo due azioni rivolte in maniera chiara e certa ai «poveri», come li chiamano il segretario dem e l’avvocato del popolo, lasciandoli però in braghe di tela, senza le loro armi, le loro battaglie, senza il loro «Lukaku».

Il tutto mentre, dal punto di vista sempre politico, l’opposizione si divide ancora come mostra il No di Azione ed Italia Viva all’incontro proposto da Giorgia Meloni sul salario minimo. A proposito del quale siamo pronti ad accettare scommesse sulle dichiarazioni «post» di Schlein e Conte, tutte contro qualsiasi idea o proposta del Governo.

Il tutto mentre la vicenda di Rovereto, con un nigeriano con precedenti per aggressione, senza fissa dimora, che ha tentato di violentare prima di uccidere a calci e pugni una donna, mette da solo a tacere qualsiasi velleità o campagna pro migranti, altro abituale tormentone estivo della sinistra.

Dem e grillini sono già deboli di loro e senza grandi idee; se poi il governo gli porta via anche quelle due, beh, l’aria che tira in vista delle sempre più vicine elezioni europee non è delle migliori.

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