
Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI parla per la prima volta in esclusiva al settimanale

Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI

VERONA – 18.02.1992Paolo Cavazza e Pietro Maso in aula

Pietro Maso, nel primo giorno di semilibertà (Ansa/Stringer)

Una foto del 1993 di Pietro Maso durante il processo a Mestre.

Verona-18/02/92-Maso scortato dai carabinieri.

PESCHIERA BORROMEO (MI) – 22/10/2008 PIETRO MASO ESCE DALLA DITTA ELETTRODATA

PESCHIERA BORROMEO (MI) – 22/10/2008 PIETRO MASO ESCE DALLA DITTA ELETTRODATA


Una foto del 1993 di Pietro Maso durante il processo a Mestre.

L’auto con a bordo Pietro Maso mentre esce dal carcere milanese di Opera, 15 aprile 2013.

Il libro di Pietro Maso ‘Il male ero io’, fotografato il 16 aprile 2013 in una libreria di Roma.

Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI parla per la prima volta in esclusiva al settimanale.

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Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI parla per la prima volta in esclusiva al settimanale
La Procura di Verona ha iscritto Pietro Maso nel registro degli indagati con l’accusa di tentata estorsione nei confronti delle sorelle. Nel 1991 Maso con la complicità di tre amici massacrò a Montecchia di Crosara i genitori. Oggi l’uomo ha 44 anni e è uscito dal carcere nel 2013, dopo aver scontato la condanna a 30 anni e due mesi di reclusione inflittagli dalla Corte d’assise.
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La notizia del nuovo fascicolo aperto a suo carico, come riporta il Corriere del Veneto, è stata confermata dal procuratore Mario Giulio Schinaia. “Si tratta – ha precisato – di una inchiesta avviata sulla base dei contenuti di un esposto presentato direttamente dalle parti lese”. Il riferimento è alle sorelle di Maso, Nadia e Laura. È a loro che l’uomo, una volta tornato completamente in libertà, avrebbe chiesto soldi in più occasioni, al punto da indurre le sorelle a segnalare l’accaduto alla magistratura.
Le indagini su Maso seguono di pochi giorni l’intervista pubblicata da Chi nella quale affermava di non aver ucciso i genitori per denaro, “perché i soldi li avrebbe avuti lo stesso”, e rivelava di aver ricevuto tre anni fa una telefonata da Papa Francesco a cui aveva scritto una lettera. (ANSA).