Per la scienza le persone vaccinate non possono trasmettere il Covid. Sono di fatto sicure per loro stessi e per gli altri. Considerazione scientifica che scatena conseguenze sulla libertà di chi è vaccinato e sulla gestione (ed obbligatorietà) del vaccino stesso. Perché l’equazione vaccino=libertà ha conseguenze politiche e sociali che non possiamo sottovalutare.
Mentre tutti si concentrano sulle vaccinazioni e sulle persone da vaccinare pochi stanno cominciando a ragionare sulla vita di coloro che la preziosissima e ambita iniezione l’hanno già ricevuta (saranno tra pochi giorni quasi un milione).
Perché il principio medico-scientifico di partenza, come spiega l’intervista collegata a questo articolo, è molto chiara: chi è vaccinato non è più contagioso.
Affermazione che apre ad una altrettanto semplice domanda: perché chi è vaccinato e quindi non un pericolo per gli altri deve sottostare a impedimenti, limitazioni, zone gialle, arancioni o rosse? Perché una persona, non essendo un pericolo per gli altri, non può andare al ristorante o al cinema o allo stadio, viaggiare, in due parole, avere una vita NORMALE e LIBERA?
Domande che fino ad oggi in pochi si sono posti, presi forse dall’organizzare (al momento maluccio) la più grande campagna di vaccinazione che il paese ricordi ma assolutamente incapaci di guardare al «dopo». Un dopo che conta parecchio dato che stiamo parlando, di fatto, della loro libertà (ma anche di economia, tanto per essere chiari).
Ma se la politica, il governo, lo Stato fino ad ora hanno ignorato tutto questo, il mondo del privato è già diversi passi avanti.
Basti pensare all’elenco delle compagnie aeree che già oggi accettano sui loro apparecchi solo persone vaccinate; o alle grandi aziende, multinazionali, già a caccia delle dosi necessarie per mettere in sicurezza i loro dipendenti e tornare alla normale operatività. E, sotto traccia, il mondo dello sport (pensate al risparmio di soldi e alla garanzia della salute dei loro atleti) sta cercando di muoversi in maniera autonoma, come lo stesso stanno provando a fare alberghi e resort di lusso pronte ad offrire ai loro facoltosi clienti un pacchetto soggiorno all inclusive, vaccino compreso (primo tra tutti l’albergo più famoso del mondo, il Burj Al Arab, a Dubai: soggiorno e vaccino costa 30 mila euro a persona). E che la caccia all’iniezione per privati sia già partita lo dimostrano le ricerche online ed i viaggi che in molti (Emirati su tutti, o in alternativa Cina) hanno in programma o hanno già effettuato. Roba da ricchi…
E la politica che fa? Per il momento nulla. Il solo De Luca ha pensato ad un «patentino», regionale per poter andare al ristorante. Ma non si è andati oltre.
L’idea di per se è quella giusta. Come successo già mesi fa in Cina e Corea chi è vaccinato ha una sorta di «lasciapassare». Insomma iniezione = libertà. Ma questa equazione alla fine complica le cose. E di tanto.
Accettarla di fatto è come rendere obbligatoria la vaccinazione, cosa che di per se è sbagliata. Certo che la proposta è allettante: «Vaccinati e sarai libero – sarebbe il suo slogan – altrimenti ti tocca il coprifuoco ed il caffè da asporto».
L’altra grossa difficoltà è che se si lega la libertà individuale al vaccino bisognerebbe dare a tutti, in contemporanea, la maniera di averlo. Ripetiamo: tutti e tutti assieme. Attese di mesi sarebbero infatti poco accettabili creando di fatto differenze tra cittadini di serie A e di serie B. Ma questo di fatto sappiamo che è impossibile.
I dubbi comunque restano sul tavolo, tra logica, medicina, buon senso e politica.
Di sicuro l’unica cosa da non fare è quello che purtroppo stiamo facendo: rinviare e perdere tempo.
Il virologo: «Chi è vaccinato non è un pericolo, non può contagiare gli altri»
«Chi è vaccinato non è contagioso. Chi dice il contrario dice una scemenza» è l’opinione chiara, forte, decisa del Prof. Adriano Aguzzi Direttore dell’Istituto di Neuropatologia dell’Università di Zurigo, uno dei massimi esperti mondiali di malattie da prioni, agenti patogeni di natura proteica responsabili di patologie neurodegenerative fatali come il morbo della mucca pazza.
«L’importanza della campagna vaccinale sembra essere sottovalutata. Chi farà il vaccino sarà immune dal covid nonostante le fake news di chi afferma il contrario. Il vaccino anticovid è un passaporto per tornare alla normalità».
Chi ha fatto il vaccino trasmette il Covid? Circolano delle fake news sulla contagiosità di chi si vaccina.
«È una scemenza. Il vaccino non crea nessuna contagoisità. Ma il vaccino per essere efficace ha bisogno di un tempo di 10/14 giorni prima che gli anticorpi funzionino. La dottoressa che si è vaccinata in Sicilia ha comunque preso il covid perché erano trascorsi solo 7 giorni. Non capisco perché circolino queste notizie ma sono delle assurdità. Le persone vaccinate sono protette perché hanno sviluppato l’immunitá al Covid».
Chi ha già passato il Covid deve vaccinarsi lo stesso? Che differenza c’è tra le due immunità? Quanto durano?
«L’immunità conferita dal vaccino è più diretta. Ci sono delle evidenze che pongono a favore di questa tesi, mentre per quella del virus gli studi sono ancora incompleti. Un anno dallo scoperta del virus è un tempo troppo breve per avere questo genere di evidenze. Inoltre su questa tema c’è una grande discussione scientifica e politica. Per avere un’immunità più alta non ci sono abbastanza dosi da dilazionare con il richiamo protettivo. Quindi si sta valutando di non farlo. Ma conviene ricordare che secondo gli studi fatti con il richiamo si ha più certezza dell’immunità. Ci sono stati casi di ricadute con il Covid ma sono casi rari».
Ci sono delle categorie che non possono fare il vaccino: i ragazzi sotto i 15 anni, le donne incinte e chi ha fatto una terapia al plasma. Cosa ne pensa? Come dovranno comportarsi?
«Il limite di età dei 15 anni è basato su considerazioni di prudenza ma non ha una base medio-scientifica. Quando si avranno più dati sul vaccino anticovid vedrà che sarà possibile farlo anche sui bambini. Per chi ha fatto una terapia al plasma è chiaro che avendo già un immunità il vaccino verrebbe intercettato e inattivato dal plasma».
Quando si vedrà l”efficacia dei vaccini?
«L’efficacia si è già vista. Nel trial Moderna (30mila persone) nessuno si è ammalato gravemente. Il vaccino è estremamente efficace, sinceramente molto di più di quanto noi scienziati avessimo osato sperare».
Ci sono studi in corso su farmaci per la cura del Covid?
«Pochissime malattie virali hanno una cura a parte l’Hiv che ha una terapia molto forte e che riesce a rallentarne l’evoluzione, e alcune forme virali di Herpes. Mentre per moltissimi virus ci sono solo i vaccini che sono molto più potenti degli antivirali».
I sintomi post-Covid legati al sistema neurologico che persistono nei soggetti contagiati, come perdita del gusto, spossatezza, depressione che durata hanno e perché ci sono?
«È un nostro studio. La perdita dell’olfatto è causata dall’infiammazione dei nervi olfattori. In una buona percentuale dei casi non ci sono danni permanenti ma non in tutti. Infatti alcuni soggetti sviluppano casi di fantosmia (odori fantasma) ossia percepiscono degli odori sgradevoli e molto forti che in realtà non ci sono. Si parla tanto dei morti ma molto meno di eventuali esiti invalidanti come questo, che in alcuni soggetti potrebbero essere permanenti ma anche su questo servono altri studi che richiedono tempo per essere verificati».
Negli ospedali italiani diversi operatori sanitari rifiutano il vaccino. Cosa ne pensa?
«È un’assurdità. Il personale ospedaliero che non si vaccina è ignorante, e deve essere allontanato perché pone un pericolo per i pazienti. Il vaccino anticovid è un miracolo della scienza. È stato prodotto velocemente perché si é risparmiato il tempo per la ricerca dei fondi necessari. La scienza negli ultimi 20 anni è progredita tantissimo in questo campo. Il vaccino anticovid è sicuro ed i pochi casi di allergia registrati sono spariti dopo qualche ora. Nel mondo i vaccinati sono già 20 milioni».
