I canali Telegram che fanno propaganda usano fake news e realtà. Ma è la natura di questa app, dice l’esperta.
Buona parte della propaganda sul conflitto tra Russia e Ucraina viaggia sui gruppi social di Telegram: comunicati ufficiali, video di bombardamenti e torture, testimonianze sul campo, vengono immesse nell’app creata dal russo Pavel Durov. Decine di canali, attribuibili ai vari protagonisti della contesa militare, diffondono ogni giorno materiale. Spesso però senza nessuna certezza in quanto a origine e attendibilità. «Il rischio di inciampare in una fake è altissimo» spiega Federica Rossi, esperta di marketing online e autrice di uno dei manuali più conosciuti sull’uso di questa piattaforma, Telegram Angel.
Ucraini e russi utilizzano entrambi Telegram, fondata da un russo. Sembra un controsenso.
In realtà la sede della società è a Dubai, quindi fuori dal controllo delle autorità russe. Inoltre i protocolli di sicurezza di Telegram rendono molto difficile rintracciare la provenienza del materiale pubblicato. Esistono procedure che, sfruttando numeri di telefono Voip (ovvero utilizzabili sul web, ndr) con prefissi esteri, permettono di registrarsi sull’app dal Brasile, mentre in realtà ci si trova in Italia.
Come si può distinguere un canale Telegram ufficiale o comunque affidabile da uno falso?
In un contesto come quello di una guerra è praticamente impossibile. A meno che non si tratti del canale di un rappresentante istituzionale, che smentirebbe attraverso altri mezzi di comunicazione le dichiarazioni false che gli vengono attribuite. Chiunque può registrare un canale che contiene una parola chiave, per esempio «Wagner», che, in parallelo a quello ufficiale, attira utenti, e può diffondere testi, foto o video, senza nessuna possibilità di verifica. Inoltre i canali sono una sorta di Matrioska: il principale rimanda ad altri che hanno contenuti simili, accessibili su invito solo agli iscritti di quello pubblico.
Quindi i video circolati in questi mesi con le esecuzioni di prigionieri potrebbero essere fake?
Certamente. Oppure potrebbero essere autentici ma diffusi attribuendoli ai mercenari russi, mentre a essere ripresi sono ucraini. O viceversa. Fondamentalmente sia la Russia sia l’Ucraina non hanno interesse a mettere in discussione l’attendibilità di quello che viene diffuso attraverso Telegram, altrimenti farebbero crollare anche la loro propaganda.
Raccontato così Telegram sembra molto pericoloso, cosa di cui sono convinti in molti.
Telegram più che pericoloso è totalmente libero. Un po’ come lo era il web agli inizi, che infatti era considerato una giungla. Poi è diventato uno strumento utilizzato da tutti. Nel mio manuale racconto come può essere usato professionalmente, cosa che alcune aziende stanno già cominciando a fare.
