I tributi vanno versati, è chiaro. Ma una ricerca rivela anche come il senso civico degli italiani distingua tra giustizia e scelte necessarie per la sopravvivenza.
C’è qualcuno che può meravigliarsi se il senso civico degli italiani si rivela alto nella condanna di chi non rispetta alcune regole di base, buttare cartacce per terra, parcheggiare l’auto in doppia fila, telefonare alla guida senza auricolare, viaggiare sui mezzi pubblici senza biglietto e poi, al contrario, si rivela meno intollerante verso chi non paga le tasse o cerca una raccomandazione per assicurarsi un posto di lavoro? Davvero c’è qualche fariseo che può scandalizzarsi di fronte a queste risposte raccolte da una ricerca dell’Istat – l’Istituto di ricerca statistica nazionale – tra il 2016 e il 2018 e pubblicato recentemente? Ma come, potrà chiedersi con aria pensosa il detto fariseo, che senso civico c’è in tutto questo? Vogliamo paragonare le cartacce con il dovere degli adempimenti fiscali? O delle raccomandazioni per trovare un lavoro?
O il fariseo viene dalla Luna o se, viceversa, abita da queste parti, glielo spieghiamo subito nel modo più semplice possibile, perché se solo si è posto la domanda vuol dire che quest’estate ha frequentato luoghi molto ventosi e un po’ di quel vento gli dev’essere spirato nel cervello, confondendogli una molto probabile già scarsa materia neuronale.
Ha presente il fariseo – che magari si fa portatore di una morale rigida e poi compie le peggio cose, come del resto ai tempi di Gesù Cristo – la difficoltà per chiunque di trovare un lavoro soprattutto se non ha specializzazioni appropriate, senza avere di ciò alcuna colpa? Ha presente che – a oggi – in Italia manca ancora un «punto» unico dove si possano incontrare le imprese che richiedono lavoro e i lavoratori che lo offrono? Ha presente che per cercare un’occupazione, in Italia, ancora oggi, nel 2021, l’agenzia di collocamento più efficace è conoscere qualcuno? E non stiamo parlando di bustarelle, lavori pubblici, concorsi truccati, nepotismo totale in alcune carriere mediche e universitarie, no; stiamo parlando di lavori in aziende private che hanno bisogno di lavoratori e non li trovano, perché la stessa difficoltà dei disoccupati nel trovare occupazione la incontrano gli imprenditori nel cercare lavoratori.
Ha presente il fariseo di turno il carico fiscale italiano sugli stipendi medio bassi, sulle attività commerciali e sulle piccole imprese del nostro Paese? Ha presente la complicazione crescente del nostro sistema fiscale che rende difficoltoso oltre che trovare i soldi per pagare le tasse anche l’atto stesso di pagarle? E allora di cosa ci vogliamo meravigliare: dell’evasione di sopravvivenza di molti italiani? Della ricerca spesso umiliante e talora anche ricattatoria di qualche giovane, qualche adulto, qualche famiglia che si dà da fare per sistemare il figlio o uno dei due genitori? Vogliamo essere così ipocriti da non riconoscere questi esempi come veri e propri atti di sopravvivenza?
Del resto sappiamo benissimo tutti che quando, in occasione di qualche disastro naturale o di altre calamità, vengono rivolti appelli agli italiani, questi rispondono con prontezza, in numero consistente e con grande generosità. Cos’è questo, caro il mio fariseo, non è la dimostrazione di un senso civico vero, profondo, radicato? Io posso testimoniarlo anche grazie all’esperienza che faccio nel mio programma Dritto e rovescio quando ci occupiamo di povertà, di mancanza di lavoro, di necessità di aiuti sanitari. Lanciamo un appello e le risposte ci sommergono. In moltissimi si prestano a dare una mano e in lunghi anni di trasmissioni abbiamo potuto aiutare e risolvere decine di casi anche disperati. Chissà se lo stesso fariseo scandalizzato da una famiglia che cerca aiuto per trovare lavoro al figlio o da una persona che, per esigenze di pura sopravvivenza, non ha pagato tasse ingiuste, di fronte a un appello del genere metterebbe mano al portafogli. Ne dubito assai.
E allora non ci meravigliamo. Piuttosto ricordiamoci che l’onestà dei cittadini richiede sempre un primo gesto di onestà da parte dello Stato che, nei settori che abbiamo ricordato, non c’è stata o c’è stata in modo totalmente inadeguato. Come si fa a pretendere il pagamento delle tasse da coloro che, una volta versate, si trovano con un reddito insufficiente persino a coprire le spese essenziali?