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L’Oms è inutile anche quando litiga

L’Oms è inutile anche quando litiga

Tutti contro l’Oms, quasi tutti contro la Cina, l’OMS contro pochi paesi, la Cina che prova a difendersi. Questo il menù della prima delle due giornate dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dove, per la prima volta rispetto alle edizioni precedenti svoltesi senza troppo interesse e contenuti, sono puntati tutti gli occhi del mondo.


E non poteva non essere così dato che siamo nel pieno di una pandemia la cui portata ha devastato tutto e tutti, compresa la stessa credibilità dell’OMS.

Non si può infatti dimenticare come a gennaio, con Wuhan che era già una città fantasma, esponenti dell’OMS parlavano del Coronavirus come di «un’influenza, a basso rischio contagio» e solo l’11 marzo, con l’Italia già in lockdown ecco che veniva dichiarata ufficialmente la «pandemia».

Errori clamorosi che hanno fatto finire l’organizzazione sul banco degli imputati. E così ecco al via oggi il primo, timido, tentativo di difesa del suo segretario, Tedros Adhanom Ghebreyesus secondo cui «numerosi paesi del mondo hanno ignorato le indicazioni dell’Oms sulla pandemia». Come dire: colpa vostra, noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto.

Ma il tentativo di lavarsi le mani con questa frase non ha convinto i presenti che avevano un tema ancor più scottante di cui discutere. Sul banco degli imputati la Cina, il paese dove il virus è nato e si è sviluppato, il paese le cui informazioni al riguardo sono state scarse, incomplete, poco tempestive. Unione Europea ed Australia hanno chiesto in maniera ufficiale un’inchiesta indipendente da Pechino per capire l’andamento reale della pandemia in Cina: la sua nascita, la diffusione, le notizie alla popolazione ed al resto del mondo. Richiesta a cui si sono uniti in tutti 116 paesi, un fronte ampio, mai visto prima d’ora contro il paese asiatico che però, come nessun altro, in questo momento sostiene a suon di dollari e non solo, l’OMS.

Una richiesta ed un attacco che hanno obbligato il presidente Ghebreyesus a dar la parola a Xi Jinping. Il leader cinese si è difeso respingendo la richiesta dell’inchiesta («è ancora troppo presto, serve un po’ di tempo») e spiegando che «il paese è pronto a stanziare due miliardi di dollari a favore dei paesi maggiormente colpiti dalla pandemia e che quando sarà disponibile il vaccino a cui stiamo lavorando la Cina lo metterà a disposizione del mondo intero, facendolo diventare un bene publico globale».

Parole che non hanno placato gli animi un po’ per l’offerta di risarcimento, chiamiamola così, verso il mondo di due mld che fa sorridere i paesi che ne hanno stanziati centinaia se non migliaia di miliardi per salvare la loro economia (e stiamo quindi parlando dello 0,0 qualcosa %), un po’ perché hanno confermato una volta di più come l’OMS abbia un occhio di riguardo verso quello che, con il passo indietro di Trump e degli Usa sui contributi, è di fatto il suo maggior sponsor e sostenitore.

Tanta carne l fuoco quindi ma purtroppo non si aspettano fatti concreti davvero significativi tra oggi e domani, quando l’assemblea terminerà. E sarà la prova che alla fine i dubbi sulla reale utilità e forza dell’OMS invece che essere fugati saranno comprovati.

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