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La forma dell’acqua (e del benessere)

La forma dell’acqua 
 (e del benessere)

Situate in luoghi dalla bellezza mozzafiato, firmate da importanti progettisti, all’avanguardia a livello clinico: le terme italiane sono un gioiello del nostro turismo, da riscoprire e rilanciare anche all’estero.

Marmi tirati a lucido, angoli arrotondati, lunghi corridoi da marciatori di spirito, profumo di storia dell’architettura. Quella che il professor Roberto Gargiani dell’École Polythecnique di Losanna ha da poco definito Razionalismo emozionale per l’identità democratica nazionale, in uno dei tre tomi per Skira sullo sviluppo dello stile littorio in Italia. E appartiene proprio a quegli anni Trenta e Quaranta il complesso termale di Castrocaro (Forlì-Cesena), riportato a nuovo da Benito Mussolini su progetto dell’ingegnere Diego Corsani, con decorazioni in stile Art déco ed esecuzione di quel Tito Chini lodato perfino da LeCorbusier. Tre edifici: lo stabilimento termale, il Grand Hotel (che conserva ancora quasi intatta la suite del duce) a forma di nave slanciata verso il futuro, un po’ come il Lingotto di Torino, omaggio agli italiani popolo di poeti e naviganti, e l’elegante Padiglione delle feste, un pregevole esempio di architettura razionalistica con la sua pianta basilicale, i meravigliosi mosaici a tema e i preziosi lampadari di Venini. Il tutto immerso in un parco di diversi ettari ricco di piante e alberi provenienti da varie parti del mondo.Da qualche anno, le terme di Castrocaro si sono arricchite anche della Long Life Clinic, fortemente voluta dalla fondatrice Lucia Magnani, per rispondere alle richieste di un turismo più esigente e internazionale. Maestoso, in posizione dominante, a 700 metri sul livello del mare, circondato da circa otto ettari di parco secolare, in Lazio si trova un altro capolavoro architettonico, ora battezzato Palazzo Fiuggi: una costruzione del 1913, riconosciuta dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo «meritevole di tutela e conservazione per lo stile Liberty che gli conferisce un particolare pregio architettonico». Fiuggi, già meta termale, riaprirà in maggio come Wellness Medical Spa, un concept medico applicato ai nuovi modelli di benessere, salute e longevità.

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Piscina con acque salsobromoioniche della piscina interna di Castrocaro
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Il Palazzo Fiuggi in stile liberty aprirà a maggio la sua Medical Spa
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L’ esterno di Palazzo Fiuggi
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La piscina esterna con camino della Alpine Spa di QC a Bormio
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Una delle 14 stanze di Villa Bagni (QC) parte del Grand Hotel Bagni Nuovi di Bormio
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La piscina delle Terme di Saturnia in Maremma. L’acqua ha la stessa temperatura del liquido amniotico (37,5°C)

«Le terme italiane hanno duemila anni di storia e la cultura degli stabilimenti termali della Roma Imperiale, dove si andava per curarsi ma anche per svagarsi e creare relazioni importanti, ha fatto scuola in tutta Europa e nel mondo» interviene Massimo Caputi, presidente di Federterme, l’associazione che raduna gli oltre 300 centri termali oggi in funzione. «Gli stabilimenti però non vanno confusi con le Spa o con i parchi di divertimento, sono un presidio medico, ecco perché sono stati operativi anche durante il lockdown e non hanno avuto focolai. Detto questo qualcosa va cambiato: bisogna ripensare il “prodotto terme” senza rinunciare alla vocazione sanitaria tradizionale ma ampliando l’offerta con servizi di benessere, sport, cultura, enogastronomia».

In effetti, leggendo le indagini di mercato emerge che la spesa per la cura della propria persona è in forte aumento (palestre, beauty farm…), mentre quella relativa alle attività termali resta da anni invariata. «È un vero peccato» continua Caputi: «Siamo il Paese con la qualità di vita che tutto il mondo ci invidia eppure il nostro turismo sanitario e del benessere è indietro anni luce rispetto ad altri posti come Spagna, Portogallo, Croazia. Si pensi che la Spagna ha creato la piattaforma Spain Care che sta generando flussi di viaggi sanitari consistenti da tutto il mondo, mentre Croazia e Portogallo stanno facendo del turismo della Salute un driver del nuovo turismo post Covid. Il compito di Federterme è proprio quello di convincere il nostro governo a passare a un termalismo di mercato più evoluto, progettando un hub di turismo sanitario che diventi un volano di crescita e occupazione». La strada è ancora in salita, ma non mancano esempi virtuosi.


Terme di Saturnia

Un grande classico, ma completamente rinnovato nei suoi ambienti, in provincia di Grosseto, nel cuore della Maremma toscana. Qui l’acqua prodigiosa, a temperatura costante di 37 gradi e mezzo, sgorga ininterrottamente da due millenni. Ha un forte potere detergente, esfoliante, idratante e i benefici sono immediati. Gli ospiti possono contare su cinque piscine esterne, idromassaggi, percorsi vascolari che alternano acqua calda e fredda, sauna finlandese con argillarium e aree relax sia interne sia esterne. Oltre, naturalmente, alla nuovissima Spa & Beauty Clinic con i suoi trattamenti all’avanguardia. Da provare la gold face experience antiossidante e tonificante: 80 minuti di autentico piacere per viso, collo e spalle (termedisaturnia.it).

Adler Spa Resort Thermae

Si trova a Bagno Vignoni, in Val d’Orcia, nel Senese. La sua nuova Covid safe area garantisce il soggiorno in totale sicurezza. Per accedere alle strutture gli ospiti devono presentare un test antigenico negativo fatto nelle 48 ore prima del check-in, diversamente potranno effettuarlo in loco. A disposizione ci sono mille metri quadrati di piscine termali con acque a 36 gradi, ricche di zolfo e sostanze vulcaniche. Le saune e i bagni di vapore sono incastonati in una suggestiva cava di travertino con vista sulla campagna toscana. Da provare, tra gli altri, il pacchetto Risveglio di primavera che contempla, oltre all’ingresso in tutte le aree termali, una visita medica e due massaggi consigliati in base a esigenze specifiche. I trattamenti vengono effettuati soltanto con cosmetici naturali (adler-resorts.com).

Regina Isabella

Un piccolo paradiso in paradiso. Questo resort 5 stelle lusso è un’istituzione a Ischia. L’indirizzo perfetto capace di coniugare remise en forme e piaceri di una vera vacanza. Dalle sorgenti sgorgano acque iperminerali, definite ipertermali poiché hanno una temperatura di 56 e 77 gradi. Fiore all’occhiello anche i fanghi bioattivi ricchi di minerali e virtù officinali dal momento che l’argilla raccolta matura per sei mesi nell’acqua termale. All’interno è possibile effettuare esami clinici, dall’elettrocardiogramma allo screening strumentale cardiovascolare completo.

Quanto ai pacchetti, molto interessante il Rinforza le tue difese, mentre i più golosi potranno scegliere il Relax e gourmet che prevede anche una cena al ristorante Indaco, una stella Michelin. Il resort riaprirà il 1° maggio (reginaisabella.com).

QC Bormio

Per il soggiorno le soluzioni sono due: si possono prenotare le camere del Grand Hotel Bagni Nuovi o uno degli appartamenti, 14 in tutto, della dimora storica Villa Bagni, due luoghi a pochi passi l’uno dall’altro. L’acqua termale dell’Alpine Spa (sgorga dal Parco nazionale dello Stelvio) ha una temperatura tra i 37 e i 47 gradi. I percorsi sensoriali si snodano tra piscine interne ed esterne, bagni di vapore, idrogetti, idromassaggi, cascate e pediluvi.

Ricchissima la carta dei trattamenti per viso e corpo. Quanto ai massaggi (anche di coppia) si può scegliere tra gli short da 25 minuti, i tradizionali da 50 o la formula long da 75. Delizioso l’aperiterme tutti i giorni dalle 17 alle 20 (qcterme.com).

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