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A Gaza continuano i raid, Tajani in Senato: “Supporto italiano a missione di pace dei Paesi arabi”

A Gaza continuano i raid, Tajani in Senato: “Supporto italiano a missione di pace dei Paesi arabi”

Sempre in mattinata, le Idf attaccano gli Houthi in Yemen, mentre l’Indonesia si dice pronta a normalizzare i rapporti con Israele se quest’ultimo riconoscerà uno stato palestinese.

Continuano senza sosta le operazioni militari nella striscia di Gaza. Stando a quanto riportato da al-Jazeera, almeno 15 persone hanno perso la vita dalle prime ore di oggi dopo un bombardamento aereo. L’emittente televisiva segnala che otto delle vittime sono morte in un attacco che ha colpito l’abitazione del giornalista Osama al-Arbid, nella zona di as-Saftawi, nel nord della Striscia. Secondo un video diffuso, il giornalista sarebbe sopravvissuto al bombardamento ed è stato estratto vivo dalle macerie dell’edificio colpito.

Sempre oggi, l’aeronautica militare israeliana ha compiuto diversi raid in Yemen contro alcuni obiettivi legati alle milizie sciite degli Houthi. Secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, «gli aerei dell’aeronautica militare hanno attaccato obiettivi dell’organizzazione terroristica Houthi all’aeroporto di Sana’a». Secondo il ministro, l’attacco ha distrutto «l’ultimo aereo rimasto utilizzato dagli Houthi nell’ambito dell’operazione ‘Golden Jewel’». 

Più tardi è arrivata una nota del premier Benyamin Netanyahu, il quale ha dichiarato che «come ho già detto più volte, gli Houthi sono solo un sintomo: la vera forza che sta dietro di loro è l’Iran, ed è l’Iran il responsabile dell’aggressione che proviene dallo Yemen», Bibi ha continuato spiegando: «agiamo secondo un principio semplice: chi ci colpisce – noi lo colpiamo. Chi non capisce questo con la forza, lo capirà con ancora più forza»

Sempre di oggi è la notizia che il Presidente indonesiano, Prabowo Subianto, leader del Paese musulmano più popoloso al mondo, sarebbe disposto a riconoscere Israele e a normalizzare i rapporti nel caso in cui lo Stato ebraico dovesse riconoscere uno Stato palestinese indipendente. La dichiarazione è stata fatta a lato della visita del Presidente francese Macron, che nelle ultime settimane ha avuto scambi tesi con il leader israeliano Netanyahu.

La posizione indonesiana è la stessa assunta da altri Paesi sunniti, Arabia Saudita in testa, che già da tempo hanno posto la loro adesione agli Accordi di Abramo promossi dal Presidente Trump al riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente che abbia Gerusalemme est come sua capitale.

Nel nostro Paese, intanto, sul tema relativo alla guerra di Gaza stamane si è tenuta informativa urgente alla Camera dei Deputati. Il ministro degli Esteri Tajani ha definito «drammatiche e inaccettabili» le attuali modalità con cui Israele sta reagendo all’attentato terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023.

Il ministro ha continuato dicendo che «la legittima risposta del Governo israeliano a un atto terroristico crudele e insensato sta purtroppo degenerando in forme che non possiamo accettare, e che chiediamo con forza di interrompere immediatamente». Tajani ha quindi rivolto un appello urgente affinché cessino i bombardamenti, venga ristabilita l’assistenza umanitaria e sia garantito il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario.

Passato in Senato, Tajani ha ribadito il supporto dell’Italia «a un’eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba». Il ministro si è anche espresso contro la decisione europea di rivedere l’accordo di associazione Ue-Israele: «È essenziale mantenere aperto ogni canale con le autorità israeliane, incluso quello dell’accordo di Associazione con l’Unione Europea».

Di cessate il fuoco ha parlato anche Papa Leone XIV, il quale, al termine dell’odierna udienza generale, ha rinnovato l’appello per cessate il fuoco, per la liberazione di tutti gli ostaggi e per il rispetto integrale del diritto umanitario.

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