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Caos dazi, una Corte li sospende, un’altra li reintroduce

Caos dazi, una Corte li sospende, un’altra li reintroduce

A poco più di 24 ore dalla sentenza della Corte del commercio internazionale degli Stati Uniti che sospendeva la quasi totalità degli ordini esecutivi del Presidente Trump in materia di dazi, una corte federale di Appello ha accolto il ricorso presentato dalla Casa Bianca.

È il caso di dirlo, è vero e proprio “caos dazi” negli Stati Uniti. A poco più di 24 ore dalla sentenza della Corte del commercio internazionale degli Stati Uniti che sospendeva la quasi totalità degli ordini esecutivi del Presidente Trump in materia di dazi, una corte federale di Appello ha accolto il ricorso presentato dalla Casa Bianca.

In breve, tutti i dazi imposti dall’amministrazione americana sono tornati in vigore, sia quelli relativi al “Liberation Day” del 2 aprile che quelli imposti precedentemente a Cina, Messico e Canada.

La sentenza della corte del commercio internazionale è stata sospesa, e i dazi rimangono in vigore. L’amministrazione Trump aveva peraltro già informato che avrebbe richiesto un “intervento di urgenza” alla Corte Suprema già domani nel caso in cui la sentenza non fosse stata sospesa rapidamente. Non ce n’è stato bisogno.

La Corte d’Appello federale ha fatto sapere che la suddetta sentenza «è temporaneamente sospesa fino a nuovo avviso, mentre questa corte esamina i documenti relativi alla mozione». La Casa Bianca ha inoltre fatto sapere che la sentenza non aveva interferito con i negoziati con i principali partner commerciali in programma nei prossimi giorni.

Sul fronte dei negoziati, per venerdì 30 maggio è previsto il quarto round di colloqui con il Giappone a Washington, mentre un gruppo di negoziatori commerciali indiani si recherà negli Stati Uniti la prossima settimana. Gli analisti sottolineano che persiste una forte incertezza sul futuro dei dazi di Trump, i quali, secondo un’analisi della Reuters, sarebbero già costati alle aziende più di 34 miliardi di dollari tra mancate vendite e aumento dei costi.

I mercati finanziari, dopo aver oscillato bruscamente in risposta alle svolte della guerra commerciale di Trump, avevano accolto con prudente ottimismo la sentenza del tribunale commerciale che sospendeva i dazi. Tuttavia, i guadagni dei titoli sono stati contenuti dalle aspettative di un potenziale e prolungato processo d’appello. Invece, un altro brusco risvolto, con la reintroduzione immediata dei dazi.

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