Li chiamano «Local Workers», sono per lo più giovani, impegnati per anni ed anni come interpreti e collaboratori delle missioni estere in Afghanistan. Uno di loro, Waseem interprete presso la base italiana ad Herat è riuscito a spostarsi a Kabul pronto a salire su uno dei voli organizzati per dargli salvezza e protezione nel nostro paese. Ma non può avvicinarsi all’aeroporto e resta chiuso un una casa di fortuna, nel panico assoluto per se stesso e la sua famiglia.
«Sono nascosto con la mia famiglia in una casa vicino Kabul, ad un chilometro dall’aeroporto ma i posti di blocco dei talebani non ci permettono di uscire, siamo terrorizzati» inizia così il racconto di Waseem, interprete o come si dice in gergo tecnico un «local workers» della base militare italiana in Afghanistan che non riesce a fuggire dall’inferno di Kabul.
I local workers che hanno fatto da interprete e che si sono occupati di altre attività nella base italiana di Herat sono nel mirino dei talebani che li cercano casa per casa. Alcuni sono già stati messi in salvo, altri stanno aspettando istruzioni. Si nascondono e cercano di scappare perché temono di essere giustiziati in modo esemplare. Riusciamo a porgli alcune domande attraverso chi sta cercando di organizzare il suo recupero e viaggio in aereo verso il nostro paese.
A chi ha fatto richiesta per andare via da Herat?
«Ho fatto richiesta all’ambasciata italiana e degli Stati Uniti. Ha risposto solo l’ambasciata italiana. Con un pullman siamo andati via da Herat insieme altri local workers ma i voli sono bloccati per il momento (lo scalo funziona a tratti). I local workers non sono solo interpreti come me ma si occupavano anche delle pulizie alla base o gestivano i punti vendita. Stiamo rischiando molto perché i talebani cercheranno di dare un esempio. Sono spaventato perché la prima cosa che faranno è toglierci i telefoni ed ucciderci in maniera esemplare con la decapitazione in piazza. La punizione di Allah».
Che tempi sono previsti per il recupero della popolazione in fuga?
Era previsto per ieri il recupero ma è saltato tutto. La situazione è precipitata. Con la mia famiglia sono nascosto in un appartamento vicino Kabul e cerchiamo di stare lontano dalle finestre perché potrebbero spararci . Sto comunicando con un contatto dell’esercito italiano a cui ho fatto da interprete per diversi anni. Ogni paio d’ore mi chiede di mandargli una mia foto per assicurarsi che sia sempre io a scrivere e che non mi abbiano preso. Ci sono i posti di blocco dei talebani e non posso muovermi.
Da quanti anni è interprete nella base italiana?
Dal 2009 sono interprete nella base italiana di Herat. Avevo 22 anni quando iniziato. Noi come local workers siamo circa 100-150 ma abbiamo interrotto ogni rapporto tra di noi per evitare di essere rintracciati. Se i talebani arrivano ad uno dei nostri telefoni è la fine per tutti. Ho chiesto notizie al mio contatto dell’esercito ma non ne ha al momento.
Come si sente?Sono terrorizzato, ho paura di non riuscire ad andare via. Anche comunicare via whatsapp è rischioso perché potrebbero rintracciarci. Ho paura ad uscire di casa perché c’è il serio pericolo che arrivato in aeroporto se le disposizioni sono di non poter passare restiamo bloccati anche se ho i documenti. Ho un figlio di 6 anni che rischia di essere ucciso.
Una nostra fonte dell’esercito ci ha spiegato la gravità della situazione:
I termini di recupero sono assolutamente indefiniti c’è una situazione di assoluta incertezza. I talebani dicono di aver intenzione di rispettare la cornice di sicurezza per chi deve essere evacuato però la situazione potrebbe cambiare e non c’è da fidarsi che rispettino l’accordo.
Quando sono previsti dei voli? Non è chiaro. Il ministro della difesa ha detto che dobbiamo portare via tutti e stiamo aspettando che la situazione ci permetta di farlo. Far atterrare e ripartire un aereo non è semplice.
Com’era programmato il recupero degli afghani in fuga?
Il recupero era pianificato con calma nell’arco di un mese ma è saltato tutto ed ora ne stiamo caricando il più possibile sugli aerei. La gente fugge con i vestiti addosso senza portare via nulla. La situazione è drammatica.
