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Estate, le mamme italiane e il “dilemma” campus

Estate, le mamme italiane e il “dilemma” campus

A scuola finita, campus sì o no? Ma quanto costano in Italia e all’estero? Ecco come si organizzano per mamme italiane alle prese coi figli in vacanza

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Uno dei “rischi” maggior d’estate è quello della noia per bambini e ragazzi

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Secondo la ricerca Groupon, l’ora più noiosa per i giovani italiani è alle 14.23

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Per le mamme diventa difficile conciliare gli impegni di lavoro e casa, con il tempo da dedicare ai figli

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Per impegnare i figli, molte mamme cercano di farli leggere

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Il costo dei campus è spesso proibitivo, ma anche gestire i figli a casa comporta delle spese

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Per molti bambini è divertente occuparsi del giardinaggio

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Se il sogno di molte mamme è di avere più tempo per se stesse, non manca chi desidera averne di più da trascorrere coi figli

Campus sì o no? La fatidica domanda inizia a circolare ben prima della fine della scuola quando, come per magia, compaiono i primi volantini che pubblicizzano centri e attività per intrattenere i bambini e i ragazzi durante le lunghe vacanze estive. Coi genitori ancora al lavoro e magari l’impossibilità di contare sui nonni, ecco che i campus diventano come oasi nel deserto; ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti: da quelli in stile “scout” a quelli in lingua inglese, passando per quelli che possono contare su piscine e campi da tennis. La domanda allora è sempre quella: campus sì o no? Molto dipende dai costi

I costi, in Italia e all’estero

In media una campus costa 120 euro alla settimana per una giornata intera (circa 80 euro se invece si frequenta solo al mattino, pranzo escluso). Non poco, se si pensa che questa cifra va moltiplicata in media per almeno 4 settimane, quando i genitori possono contare su 3/4 settimane di ferie e quando i nonni possono “aiutare” al pomeriggio o in periodi come giugno e settembre. Se invece c’è bisogno di mandare i figli al campus anche per più settimane, il costo può diventare davvero proibitivo. Non va meglio se si opta per una baby sitter: scelta conveniente (a volte) solo quando si ha più di un figlio e se si hanno orari di lavoro flessibili.  

Quando anche la mamma può stare a casa o lavora in modo autonomo e flessibile, la spesa per intrattenere un bambino durante i mesi estivi è di 405 euro (244 euro per attività di intrattenimento, ai quali si aggiungono 161 euro per le spese quotidiane come il cibo e la corrente elettrica per poter utilizzare tv, pc, ecc). A stimarla è una ricerca di Groupon, dalla quale emerge che il costo è comunque più basso rispetto a quello di altri Paesi europei: in Spagna si spendono in media 497 euro, mentre in Gran Bretagna 448.

L’incubo della noia

Il peggior nemico dell’estate è la noia: quando non si è in vacanza al mare o in montagna, infatti, il rischio principale è bambini e ragazzi si annoino. L’orario peggiore della giornata, secondo il sondaggio, sono le 14.23. Nel primo pomeriggio, dunque, il 45% dei bambini italiani non sa cosa fare e il “rifugio” diventa spesso la tv o un dispositivo come smartphone, tablet o pc. Solo per il 25%, invece, è la mattina la parte più noiosa della giornata. Il copione, poi, si ripete anche nel week end, quando “l’ora X” scatta alle 14.53.

Secondo la ricerca, le mamme dicono che i figli si annoiano dalle 2 alle 10 volte al giorno, spingendole a inventarsi attività per tenerli impegnati. Ma quali?

Che attività fare?

Per chi non sceglie il campus, ecco che la ricerca di attività per intrattenere i figli diventa un “secondo lavoro”: lo studio di Groupon rivela che le mamme italiane “sfornano” in media 144 idee diverse nel corso dell’estate, contro le 62 delle mamme tedesche. Le attività più diffuse sono quelle all’aperto (45%), seguite dai tentativi di far leggere libri ai figli (33%) o da giri in bicicletta (29%). Qualcuno cerca di farsi aiutare nelle faccende domestiche (16%), anche se per un bambino su tre occuparsi di sistemare la casa risulta una delle attività più odiate. Se i più piccoli si divertono ad aiutare a cucinare (40%), non manca chi vorrebbe giocare al computer, non appena vede i genitori accenderlo (36%). La terza attività preferita dai figli sarebbe invece quella del giardinaggio: annaffiare le piante e giocare con la terra piace al 22% dei bambini.

Mamme “stressate”

Cercare di trovare spunti, idee, attività per i propri figli, continuando a occuparsi di casa e lavoro, per molte mamme italiane diventa una fonte di stress (50%). D’altro canto il 57% ritiene eccessivo il costo dei campus, valida alternativa ma non senza il rovescio della medaglia. Per circa metà delle madri italiane (51%), dunque, l’alternativa migliore sarebbero i nonni o i parenti: non potendovi sempre fare affidamento, il 57% dei genitori inizia a risparmiare durante l’anno scolastico, per poter pagare un centro estivo dove mandare i figli.

Sarà per questo che il 14% delle mamme sognerebbe, come “regalo” estivo, un po’ più di tempo per sé o qualche giorno di vacanza in più (13%), anche se non manca chi desidererebbe solo avere più tempo da poter trascorrere proprio coi figli (12%).

Vacanze troppo lunghe?

Se da qualche tempo si ipotizza di tenere le scuole aperte anche d’estate, per organizzare attività che possano impegnare i più giovani, secondo molti il periodo di vacanza risulta molto (o troppo?) lungo: in Italia i bambini e i ragazzi possono contare su una media di 10 settimane di vacanza, contro le 9 della Spagna e le 8 della Francia. Va ancora peggio ai giovani tedeschi e inglesi, che si “godono” solo 6 settimane lontani dai banchi di scuola.

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