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Allarme Coldiretti: la lobby delle navi mette in serio pericolo il Made in Italy

Allarme Coldiretti: la lobby delle navi mette in serio pericolo il Made in Italy

Il Made in Italy del settore agroalimentare è a rischio. Lo ha fatto sapere Coldiretti la quale, preoccupata per la lobby delle navi, ha denunciato una situazione insostenibile in una lettera ai ministri degli Affari esteri Antonio Tajani e dei Trasporti Matteo Salvini: “Nonostante la situazione sul Canale di Suez si sia normalizzata, esiste una lobby del trasporto che continua a far viaggiare le merci circumnavigando l’Africa, guadagnando sui maggiori costi dei container, un vero e proprio dazio occulto che ha effetti dirompenti sui bilanci delle imprese e sulla qualità dei prodotti deperibili”.

L’appello di Coldiretti e Filiera Italia

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia hanno chiesto “un intervento urgente sul comportamento strumentale delle principali compagnie responsabili del trasporto container nel mondo, soprattutto italiane o svizzere, considerando che, ad esempio, quelle cinesi hanno già ripreso la regolare navigazione attraverso il canale di Suez”.

Il precedente degli Houthi

L’analisi del Centro Studi Divulga parla di un export agroalimentare italiano già messo in serio pericolo dagli attacchi degli Houthi. Il canale di Suez, infatti, costituisce un passaggio imprescindibile per diversi prodotti gastronomici. Innanzitutto l’olio d’oliva (il 16% del volume totale passa da lì), poi i prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali escluso il riso (15%), il pomodoro trasformato (14%), tabacco e foraggere. Il valore complessivo ammonta a ben 6 miliardi di euro. 

I nuovi rischi per il Made in Italy

Le milizie yemenite degli Houthi hanno comunicato la sospensione delle incursioni a seguito della tregua a Gaza. Questo, secondo Coldiretti e Filiera Italia, “ha fatto rientrare l’allarme, togliendo qualsiasi motivazione all’allungamento delle rotte. Un fenomeno che incide sulla conservazione delle merci deperibili, che rischiano di arrivare sui mercati in condizioni non integre, con un grave danno economico e d’immagine per le nostre eccellenze. Senza dimenticare il fatto che, rispetto al periodo pre Covid, i costi dei container sono raddoppiati. Una minaccia piena all’obiettivo condiviso del sistema Paese di portare l’export agroalimentare a 100 miliardi di euro”.

L’export agroalimentare passa dal mare

Lo studio di Coldiretti, basato su dati Istat, presenta dati allarmanti soprattutto in relazione a quanto è rilevante il trasporto marittimo. Quest’ultimo, infatti, rappresenta circa un terzo del valore complessivo delle esportazioni di prodotti alimentari italiani nel mondo. Considerando i mercati asiatici, questa incidenza sale all’85%, e per le Americhe addirittura fino al 96%. È dunque inevitabile sottolineare l’importanza di tenere in vita questa filiera e di valorizzarla al massimo, combattendo una lobby delle navi che sta mettendo a dura prova l’export del settore agroalimentare italiano.

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