Nasce in Svizzera, nazione che non è parte dell’Unione europea ma fa parte di agenzie comunitarie come quella aeronautica (Easa) e quella spaziale (Esa), il Centro europeo per l’Innovazione nelle tecnologie spaziali avanzate (in sigla, Esdi), iniziativa congiunta proprio dell’Agenzia spaziale europea e del governo della Confederazione svizzera, uno dei Paesi leader nel settore “deep tech” riconosciuto a livello mondiale per i suoi progressi nella robotica, per le nanotecnologie, il calcolo quantistico, l’intelligenza artificiale e le biotecnologie.
In pratica, serve un ente acceleratore che consenta di collegare quanto si è scoperto e si sta scoprendo come ricaduta della sperimentazione spaziale e non soltanto, con applicazioni utili alla società civile, ripetendo in meno tempo e con più facilità quanto l’umanità sta oggi fruendo di missioni come quelle spaziali del secolo scorso, dalle microfibre alle macchine per eseguire le diagnosi, come la Tac. Lo Esdi è situato nelle immediate vicinanze del Paul Scherrer Institute (Psi), presso lo Switzerland Innovation Park Innovare a Villigen, ed è stato concepito per accelerare l’adozione commerciale e la disponibilità delle nuove tecnologie a beneficio dello spazio e dei cittadini europei. A tale scopo, progetta, istituisce e gestisce piattaforme per la ricerca nei settori della fisica quantistica, della elaborazione dei dati e nei nuovi materiali, con l’obiettivo di mettere al servizio della società le tecnologie di domani.
Durante la cerimonia d’inaugurazione, il direttore generale dell’Agenzia Josef Aschbacher ha dichiarato: “L’inaugurazione dell’Esdi rappresenta una testimonianza dell’impegno congiunto di ESA e Svizzera a promuovere l’innovazione e a stimolare la crescita economica. Il centro rafforzerà l’ecosistema europeo delle tecnologie avanzate e promuoverà la leadership svizzera ed europea in questo ambito”. Christian Rüegg, direttore del Psi, ha dichiarato: “Al Paul Scherrer Institute siamo orgogliosi di ospitare l’Esa Phi-Lab. L’Esdi è una componente fondamentale dei rapporti tra Esa e Svizzera; sfruttando le infrastrutture di ricerca elvetiche e promuovendo l’innovazione interdisciplinare, questa collaborazione farà avanzare le tecnologie deep tech per le attività spaziali e per applicazioni trasformative sulla Terra”.
Per conto dell’ESA il nuovo centro collaborerà anche con attori pubblici e privati della ricerca e sviluppo, incluse le istituzioni di istruzione superiore, per rafforzare la competitività e l’autonomia dell’Europa, affrontando il divario di competenze e valorizzando il potenziale e le opportunità di ricerca di tali attori. Una cooperazione rafforzata tra Esa e il mondo accademico contribuirà inoltre a sviluppare capacità nazionali e locali, creare posti di lavoro legati allo spazio e accelerare l’adozione di soluzioni spaziali nell’economia europea. Durante l’evento, Geraldine Naja, direttrice dell’Esa per la Commercializzazione, l’Industria e la Competitività, insieme a Joanne Sieber, Ceo della Fondazione Deep Tech Nation Switzerland, ha firmato un accordo per stimolare sinergie e creare forti connessioni tra il settore spaziale e l’ecosistema svizzero delle tecnologie avanzate con l’obiettivo di costruire, coltivare ed espandere una comunità dedicata alle nuove tecnologie per lo spazio.