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Difesa baltica: la Lituania accelera sulla spesa militare, l’Estonia costruisce bunker al confine con la Russia

Difesa baltica: la Lituania accelera sulla spesa militare, l’Estonia costruisce bunker al confine con la Russia

Il timore di un’invasione russa spinge la Lituania a costruire e riparare armi e carri armati sul proprio territorio, mentre l’Estonia vuole piazzare 600 bunker, scavare una trincea di oltre tre chilometri e attuare il muro di droni. Con una nuova impennata della spesa militare

La Lituania si sta preparando a raggiungere livelli record di spesa per la difesa il prossimo anno e, con importanti acquisti di carri armati, veicoli da combattimento per la fanteria e altri equipaggiamenti in programma, il governo di Vilnius sta attuando i piani per la creazione di una holding statale per la Difesa che coordinerà le attività di produzione di armi, equipaggiamenti e munizioni. Con tutta probabilità si tratterà di una società che farà parte del gruppo Epso-G che si occupa di energia e che potrà anche coinvolgere fornitori di tecnologia stranieri. Questa azienda acquisirà una partecipazione del 25,1% di Lithuania Defense Services, una joint venture costituita da Knds Deutschland e Rheinmetall Landsysteme per l’assemblaggio di 44 carri armati Leopard 2A8 destinati alle forze terrestri nazionali. L’impianto in cui verranno assemblati i carri armati sarà costruito a Kaunas, nella parte centrale del Paese, con un investimento stimato di 50 milioni di euro, e qui saranno svolte anche le attività di manutenzione.

Nel frattempo sono state confermate per il 2028 le prime consegne dei cento veicoli da combattimento per la fanteria Cv90 prodotti da Bae Systems Hägglunds. La decisione di acquistare tali mezzi è stata approvata dal Consiglio di Difesa lituano con la condizione di poter eseguire le manutenzioni entro i confini nazionali e di unirsi alle commesse già in essere decise da Estonia, Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia. I carri armati Leopard 2A8 acquistati saranno invece consegnati a Vilnius tra il 2028 e il 2030.

Sempre attraverso la controllata Epso-G Invest, il gruppo energetico è anche coinvolto nel progetto per l’avvio di una fabbrica di munizioni d’artiglieria da 155 mm. L’impianto sarà di proprietà congiunta con Rheinmetall e con il produttore di munizioni AB Giraitės Ginkluotės Gamykla. Si prevede che l’investimento ammonterà ad almeno 260 milioni di euro. Al momento l’aumento della spesa militare lituana ha raggiunto quasi il 5,4% del Pil, corrispondente a circa 4,8 miliardi di euro. La volontà politica attuale è quella di riorganizzare, ammodernandola, l’intera Difesa. Per questo, il mese scorso, il ministero delle Finanze lituano ha istituito un gruppo di lavoro per coordinare progetti strategici. Tuttavia, l’opposizione ritiene che, con la vicina Russia impegnata nella guerra contro l’Ucraina, lo Stato baltico non abbia tempo da perdere nello sviluppo della propria industria militare e che il Governo in carica dovrebbe aumentare ulteriormente i suoi sforzi.

Estonia, bunker e difesa del fianco orientale

Intanto più a Nord, oltre la Lettonia, l’Estonia ha iniziato a installare i primi bunker in cemento lungo il confine sud-orientale con la Russia. Tale operazione avviene nell’ambito della nuova “Linea di difesa baltica”. Al momento i bunker finiti sono soltanto cinque su un totale previsto di 600, tutti progettati per rafforzare il fianco orientale dell’Unione Europea e della Nato. I bunker, ciascuno con dimensioni di circa 35 metri quadrati, sono progettati per resistere a proiettili d’artiglieria da 152 mm e rappresentano una parte del sistema di difesa progettato per fermare un’eventuale invasione russa.

I lavori però vanno a rilento tra espropri e problemi burocratici, stante che a oggi sono stati completati soltanto 500 metri di una trincea anticarro la cui estensione dovrebbe arrivare a 3,4 km, mentre ulteriori lavori di costruzione sono stati rinviati in attesa dell’approvazione della Guardia di Frontiera, la cui zona operativa attraverserebbe tali aree. Nonostante le battute d’arresto, l’Estonia rimane in vantaggio rispetto a Lettonia e Lituania anche se il budget estone di 60 milioni di euro – con circa 30 milioni di euro spesi – è significativamente inferiore a quello di Lituania e Lettonia a causa della minore lunghezza del confine e della presenza di ostacoli naturali, tra cui il lago Peipus e vaste zone paludose. Il progetto estone esclude i sistemi di difesa aerea e la potenza di fuoco avanzata che i paesi confinanti stanno installando, mentre la Guardia di frontiera estone ha già implementato un sistema di rilevamento basato sull’architettura del “muro di droni” annunciato dall’Unione europea.

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