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Neanche il Coronavirus piega la setta

Neanche il Coronavirus piega la setta

Le pseudo religioni si adeguano alla pandemia e prosperano spacciando improbabili soluzioni e false speranze. Oppure, semplicemente, negando l’emergenza Covid-19. Sempre, però, con unico scopo: fare più adepti e più soldi.


«Hanno cominciato a chiamarmi di giorno e di notte. Dovevo partecipare a riunioni via Skype per pregare tutti insieme. E poi mi hanno domandato mille euro, che avrebbero provveduto a donare a uno sconosciuto ente di ricerca». Racconta così S., ex adepta di un’organizzazione toscana già oggetto di una recente inchiesta della polizia. «Ho scoperto che hanno cominciato a contattare a tappeto tutti quelli che si erano allontanati, confidando nella paura e nell’incertezza. Qualcuno, ovviamente, c’è ricascato».

La storia di S. è più comune di quanto si possa immaginare e rivela gli effetti collaterali della pandemia. «Questo è il momento in cui si accettano rassicurazioni che aprano nuove prospettive e plachino l’ansia» dice Lorita Tinelli, psicologa e fondatrice del Centro studi abusi psicologici. «È così che sette e santoni prosperano come mai prima». Il discorso è quasi matematico: maggiore è la fragilità delle persone, più ampie le possibilità per le organizzazioni di attecchire con facili promesse.

Negli ultimi giorni i telefoni e le caselle delle associazioni anti-sette sono subissate da richieste di aiuto: «Gruppi più o meno organizzati, guru e divulgatori delle teorie più strampalate si propongono come venditori porta a porta di sogni e speranze per fare nuovi seguaci, recuperare i vecchi e favorire ulteriore consenso in quelli attuali» prosegue Tinelli. Succede così per Damanhur, comunità a 40 chilometri da Torino, nata nel 1976, che conta mille adepti (tutti ribattezzati con il nome di un animale e di una pianta) ed è organizzata come una città-stato, con lingua, moneta e usanze ispirate al dio-falco egiziano Horus.

In linea con i principi della reincarnazione e di connubio con la natura, i circa mille cittadini damanhuriani si affidano alle indicazioni di Orango Riso, all’anagrafe Michele Scapino. Lui è il responsabile di meditazione e della «Scuola per guaritori spirituali». I consigli? Aumentare le difese immunitarie, concentrarsi su alimentazione sana e vitamina C, non trascurando la «pranopratica settimanale», cioè «il metodo di prevenzione tradizionale di base in Damanhur», che si può fare anche a distanza. Basta contattare la guaritrice spirituale Cavalluccio Marino Arnica… E ancora, nelle prescrizioni della comunità, ci sono l’argilla ventilata «da preparare alla sera e bere al mattino» e i braccialetti selfici «per aiutare le difese del tuo corpo anche dal punto di vista energetico» offerti, per la pandemia, col 10 per cento di sconto.

Attivissima la comunità online, come accade anche per i Testimoni di Geova, che affermano di essere 251 mila in Italia, distribuiti in 2.892 congregazioni. Le Sale del Regno si sono infatti spostate su internet. O, meglio, sulla web-chat di Zoom cui si accede rigorosamente su invito, come spiega C.: «Il codice ID ve lo invierò io. Dopo dovrete scrivere i vostri nomi, ma mettere il mio cognome, altrimenti non sanno chi vi ha ingaggiato».

Tracciare i coinvolti e impedire ai disassociati (che hanno rinnegato Geova, o sono stati cacciati) di prendere parte alle riunioni è fondamentale. «Gli anziani» si legge in una comunicazione privata di fine marzo «dovranno valutare attentamente se è il caso di permettere a una persona disassociata di avere accesso alle registrazioni delle adunanze su JWStream (il canale tv interno ai Testimoni, ndr), ma non le verrà permesso di collegarsi a una videoconferenza». Anche i procacciatori di nuovi fedeli hanno avuto indicazioni di aggiornarsi e adoperare «metodi alternativi, come la testimonianza telefonica» o anche «messaggi, email o lettere».

Dinamiche simili anche in Scientology, 12 chiese e, secondo dichiarazioni ufficiali, 265 mila fedeli. Sul punto è chiaro Luca Poma, professore di scienze della comunicazione ed ex membro dell’organizzazione: «In una propria direttiva lo stesso fondatore Ron Hubbard scrive che non esiste altro scopo se non portare nuovi adepti, o iscritti, a Scientology. Non ci sarebbe nulla di male se questo obiettivo fosse perseguito con trasparenza». Ecco invece che il proselitismo, secondo Poma, sarebbe il fine anche di Pro.Civi.Cos, la Protezione civile di Scientology, impegnata in questi giorni sul territorio milanese contro Covid-19. «Le persone non sanno che dietro l’aiuto offerto da Pro.Civi.Cos c’è appunto l’organizzazione di Hubbard, e che il fine ultimo è il proselitismo. Scientology non lo nega, ma ci vorrebbe più chiarezza».

Nel frattempo, la Chiesa di Hubbard ha appena ottenuto il riconoscimento dell’Onu perché impegnata nel contrastare la diffusione del virus sfruttando la propria televisione interna (Scientology Network) e mettendo online corsi e lezioni, come «Soluzioni per un ambiente pericoloso», finalizzato a capire «perché il tuo ambiente può farti sentire agitato, indifeso o sopraffatto» e come «aumentare la fiducia in te stesso e la capacità di controllare l’ambiente».

A portarli avanti direttamente i seguaci di Hubbard, le cui teorie sono condivise anche dal Ccdu, Comitato dei cittadini per i diritti umani, che da anni ha ingaggiato una battaglia contro la psichiatria e adesso denuncia che «gli psichiatri sono molto lesti nell’approfittare di questi momenti di caos: guerre, minacce nucleari, terrorismo e, ora, il Covid-19, sono sempre state usati per ridefinire le normali reazioni umane come malattie mentali. Abbiamo dunque iniziato una ricerca per scoprire, e denunciare, come gli psichiatri intendono usare il Covid-19 per aumentare l’isteria e creare sempre più “malati”». L’avversione alla medicina tradizionale non stupisce: per molti è un mantra.

Come nel caso di Adriano Panzironi e del suo Metodo Life120, un regime alimentare che promette di far vivere fino a 120 anni se seguito pedissequamente. La ricetta di Panzironi, aumentare il dosaggio di Vitamina D e C, era stata diffusa anche attraverso i suoi programmi tv, recentemente sospesi per sei mesi secondo volere dell’AgCom poiché «potenzialmente suscettibili di porre in pericolo la salute degli utenti».

È un modus operandi che ricorda quello di Mario Pianesi, finito agli onori della cronaca per l’inchiesta sulla presunta setta macrobiotica, all’epoca con quasi 79 mila seguaci. «All’interno dell’organizzazione» spiega Mauro Garbuglia, oggi “fuoriuscito” ma per oltre dieci anni segretario personale di Pianesi «si continua a ritenere che le sue rigidissime diete siano la soluzione a tutti i mali». Garbuglia, che ha raccontato la sua esperienza nel libro Dentro la psico-setta macrobiotica (Nisroch), intravede anche una strategia commerciale: «L’attuale chiusura dei vari ristoranti di Upm-Un punto macrobiotico è il vero problema del vertice. Ritenere che le diete e gli alimenti Upm siano la soluzione a tutti i mali è utile anche da questo punto di vista».

Non deve dunque stupire che i macrobiotici si siano votati alla solidarietà: come emerge dai social, una delle società della rete di Pianesi ha ceduto 30 mila euro di prodotti ai Monaci Guardiani del Tempo del maestro Corrado Lazzarini. La comunità marchigiana, protagonista di recente dell’intenso documentario di Valentina Pedicini Faith e già nota alle associazioni anti-sette, continua a restare isolata, predicando che «il mondo attuale non potrà durare ancora a lungo».

Non mancano poi le teorie complottistiche. Come quella sostenuta da Coemm&Clemm, associazione fondata e gestita da Maurizio Sarlo, imprenditore veneto ora proclamatosi segretario del Partito Valore Umano da lui stesso creato. «Secondo i fuorusciti» aggiunge Lorita Tinelli «si tratta di un gruppo piramidale in cui si entra versando un euro al mese. La promessa, rimandata di anno in anno, è che si arriverà a ricevere una somma mensile di 1.500 euro».

Sarlo, che prometterebbe da anni anche la costruzione di villaggi e opere milionarie, nell’ultimo periodo si è focalizzato sulla pandemia da Covid-19, che per i «clemmini» non esiste e sarebbe stata creata ad arte. Tra i pareri qualificati portati a sostegno di questa teoria, spicca quello di Gabriella Mereu, radiata in passato dall’Ordine dei medici e diventata famosa a causa del rito della medaglietta della Madonna nella vagina per la cura della cistite… C’è anche un omeopata che chiarisce subito di parlare «soltanto con persone che non mettono guanti e non indossano mascherine», e una psicologa che si interroga sulla verità dei morti e delle bare sfilate a Bergamo perché «noi non stiamo vedendo nulla, noi stiamo sentendo quello che ci sta arrivando dagli organi di informazione». E naturalmente «tutto è frutto di manipolazione».

Con questo spirito, l’associazione ha lanciato le «passeggiate verso la libertà», e nei gruppi Facebook e WhatsApp è un pullulare di adepti che inviano foto e filmati realizzati, nonostante i divieti del lockdown, per le strade e nei parchi. Sarlo ha perfino annunciato, in un video sulla pagina Facebook del suo partito che conta 13 mila like, che a breve divulgherà un’autocertificazione perché «noi vogliamo uscire per strada perché non c’è nessun c…o di virus». E, in un soprassalto di buon gusto, ha aggiunto: «Magari il c…o mettiamolo tra parentesi perché non sia troppo evidente».

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