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La storia dei commissari in Calabria: meno ospedali, più debiti

La storia dei commissari in Calabria: meno ospedali, più debiti

La pandemia ha mostrato la crisi profonda del sistema sanitario in Calabria. I 10 anni di commissariamento hanno peggiorato la situazione sanitaria e aumentato il disavanzo economico della regione. Il risultato della gestione commissariale è stato un aumento di oltre 180 milioni del debito e la chiusura di circa 14 ospedali senza nessuna reintegrazione del personale ospedaliero dopo il turn over.


I commissari

Nel 2010 la sanità della Calabria che rappresenta il 70 per cento del bilancio regionale viene commissariata dopo aver accumulato un debito di 260 milioni di euro.

Scopelliti

Il 30 luglio 2010 viene nominato come commissario l’ex governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti insieme a due sub-commissari: il generale della Guardia di Finanza Luciano Pezzi e il manager Giuseppe Navarria. Navarria dopo pochi mesi si dimette e viene sostituito da Luigi D’Elia anche lui dimissionario ad ottobre 2013. Una nomina-lampo dato che D’Elia è rimpiazzato in 24 ore dall’attuale dirigente ministeriale della programmazione della salute Andrea Urbani. Scopelliti fino al 2014 riesce a ridurre di 232,4 milioni il debito che si attesta a soli 31 milioni di euro. Nel 2014 Scopelliti viene condannato per fatti che lo riguardavano quando era sindaco di Reggio Calabria e si dimette.

Pezzi e Scura

Al suo posto subentra il generale Pezzi che verrà rimosso dal suo incarico dopo 4 anni durante i quali il processo di riduzione del disavanzo era arrivato quasi allo zero. Malgrado questo Pezzi viene rimosso dal governo Renzi e dall’allora Ministro per la Salute Lorenzin che nomineranno come nuovo commissario Massimo Scura e Andrea Urbani come suo vice commissario. Dopo tre anni di lavoro della coppia nel 2018 la relazione del tavolo tecnico di monitoraggio interministeriale sulla struttura commissariale calabrese è impietosa. La presidente Angela Adduce scrive: “Sembrerebbe profilarsi un disavanzo sull’anno 2018 superiore ai 160 milioni di euro, non coerente con le coperture preordinate dal Piano di rientro, pari a circa 100 milioni di euro. Se tale proiezione dovesse confermarsi si presenterebbero le condizioni per l’ulteriore aumento delle aliquote fiscali oltre che il blocco totale del turnover del personale del Ssr e il blocco dei trasferimenti non obbligatori del bilancio regionale fino all’anno successivo a quello di verifica.”

Cotticelli

Il commissario Scura viene rimosso dal suo incarico a dicembre del 2018. Al suo posto è nominato Saverio Cotticelli Generale dei carabinieri che in 23 mesi come riportato dalle cronache ha lasciato molti dubbi sulle sue capacità e competenze in materia fino alla comica intervista tv in cui ammette di non aver preparato il Piano Covid, anzi, non sapeva nemmeno di essere lui a doverlo realizzare. Cotticelli viene così sollevato dal suo incarico.

Zuccatelli

Il ministro della sanità Speranza nomina come suo sostituto Giuseppe Zuccatelli in quota Leu, ma un video in cui parla in maniera assurda delle mascherine e del contagio attraverso il bacio scatena la rabbia sui social fino alle inevitabili alle dimissioni richieste al telefono dal ministro.

Gaudio

Il governo, sempre più in difficoltà per una gestione assurda di questa vicenda propone allora l’ex rettore Magnifico della Sapienza, Eugenio Gaudio. Altra scelta buffa dato che lo stesso Gaudio risultato indagato; fatto che scatena nuove polemiche. Il giorno dopo Gaudio rimette la delega per motivi personali. La moglie non voleva trasferirsi a Catanzaro.

Gino Strada

Infine dopo varie resistenze del Governo, oggi Gino Strada con Emergency si è recato in Calabria per affiancare la protezione civile per l’emergenza Covid, mentre il posto da commissario straordinario temuto e allo stesso tempo ambito è rimasto ancora vacante.

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