Da diversi anni si rincorrono voci sulla presenza di una base militare cinese in territorio cubano. Precisamente, secondo un funzionario dell’amministrazione Biden che tuttavia non era autorizzato a commentare pubblicamente il fatto, e ha quindi parlato a condizione di anonimato, l’intelligence statunitense sarebbe stata a conoscenza da tempo delle operazioni di spionaggio cinese condotte dall’isola, come parte del programma di raccolta d’informazioni messo in campo da Pechino in tutto il mondo. La base di Cuba sarebbe attiva almeno dal 2019, almeno stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, e sarebbe dotata di sistemi di ascolto per l’intercettazione elettronica di comunicazioni e dati. In cambio della possibilità di impiantare il centro strategico, Cuba riceverebbe grandi finanziamenti dalla Repubblica Popolare – si parla di svariati miliardi di dollari l’anno – per mitigare l’andamento negativo della sua economia.
Giovedì scorso il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby, in un’intervista alla Msnbc, ha però definito il rapporto indicato dalla stampa impreciso: “Ho visto quel rapporto e non è accurato; quello che posso dirvi è che siamo stati preoccupati fin dal primo giorno di questa amministrazione per le attività della Cina in tutto il mondo; certamente in questo emisfero e in questa regione, che stiamo osservando molto da vicino”. Da parte cubana il viceministro degli esteri Carlos Fernández de Cossío ha negato quanto pubblicato con un post su Twitter sabato 10 giugno: “Continua una speculazione calunniosa, evidentemente promossa da alcuni media per provocare danno e allarme senza fornire prove a sostegno di ciò che dicono”. Vero è che tra il 2018 e il 2021 funzionari cinesi hanno esaminato alcuni siti che si estendono sull’Oceano Atlantico, l’America Latina, il Medio Oriente, l’Asia centrale, l’Africa e l’Indo-Pacifico, e che ha attivato avamposti in diverse di queste regioni.
Da Cuba, che dista soltanto 160 km dalla Florida, i cinesi potrebbero più ascoltare comunicazioni telefoniche americane, sorvegliare l’attività delle basi militari più a sud del paese come quelle situate in America Latina, con quattro nuove basi militari a circondare la Colombia e il grande “hub” dell’esercito americano situato a Porto Rico. Carlos Fernandez de Cossio ha quindi liquidato la notizia come un’invenzione americana intesa a giustificare l’embargo economico decennale di Washington contro l’isola, ricordando che Cuba “rifiuta ogni presenza militare straniera in America Latina e nei Caraibi”. E’ tuttavia certo che nel recente passato i satelliti americano abbiano fotografato velivoli cinesi atterrati negli aeroporti militari di L’Avana, anche se Pechino ha sempre dichiarato che si trattassero di cargo che trasportavano beni destinati alla società civile.
L’attenzione sul presunto spionaggio cinese da Cuba arriva mentre Washington e Pechino stanno adottando misure provvisorie per placare le tensioni diplomatiche che erano aumentate dopo che un sospetto pallone spia cinese aveva attraversato gli Stati Uniti prima che l’esercito americano lo abbattesse al largo della costa orientale, nel mese di febbraio, evento che aveva portato all’annullamento del viaggio a Pechino del segretario di stato americano Antony Blinken, che ora dovrebbe svolgersi il 18 giugno prossimo. C’è quindi anche il sospetto che questa vicenda sia stata portata alle cronache per creare un nuovo motivo di discussione tra le due superpotenze, anche perché già l’amministrazione di Donald Trump era certamente a conoscenza della presenza cinese a Cuba ma manteneva un atteggiamento più prudente.
La presenza cinese sull’isola dal punto di vista degli scambi commerciali è sempre stata molto ampia: nel 2021 il volume degli affari tra le due nazioni aveva raggiunto gli 1,02 miliardi di dollari, con un aumento anno medio del 7,2%. Di questi soldi, le esportazioni cinesi verso Cuba avevano raggiunto i 576 milioni di dollari, un aumento del 19,2% sul 2021. Nel 2022 il volume delle importazioni cinesi da Cuba è cresciuto del 18,1% sull’anno precedente.
