
15 maggio 2014. Una delle due fontane riflettenti presso il National September 11 Memorial Museum a New York City.

17 agosto 2016. Un giardino negli spazi del One World Trade Center a New York City.

17 agosto 2016. La cima deI One World Trade Center o “Freedom Tower” a New York City.

17 agosto 2016. L’esterno del World Trade Center Transportation Oculus di recente apertura, che smista gran parte del traffico in arrivo e in partenza dal World Trade Center, collegando 11 linee della metropolitana, i treni PATH e il terminal dei traghetti.

19 maggio 2014. Il One World Trade Center, anche noto non ufficialmente come Freedom Tower, il quarto grattacielo più alto del mondo e il più alto dell’emisfero occidentale.

13 maggio 2014. Un uomo riflesso sulla facciata del Museo dell’11 settembre a New York.

13 maggio 2014. La vista dalla nuova torre Seven del World Trade Center a New York.

13 maggio 2014. Il One World Trade Center riflesso sulla facciata del Four World Trade Center.

22 agosto 2016. La vista su Manhattan dal One World Observatory del One World Trade Center a New York City. L’osservatorio si trova al 104° piano del grattacielo.

17 agosto 2016. La Freedom Tower spicca nello skyline di New York, vista dal traghetto da Staten Island a New York City.

31 agosto 2016. Dei passanti attraversano il ricostruito Winter Garden a Lower Manhattan, vicino a dove sorgeva il World Trade Center.

31 agosto 2016. Un operaio pulisce il memoriale alle vittime del World Trade Center a New York City.

17 agosto 2016. L’esterno del World Trade Center Transportation Oculus di recente apertura, che smista gran parte del traffico in arrivo e in partenza dal World Trade Center, collegando 11 linee della metropolitana, i treni PATH e il terminal dei traghetti.

19 maggio 2014. Una delle due fontane riflettenti realizzata dove sorgeva la Torre Sud. Delle cascate artificiali simboleggiano la perdita della vita e dello spazio fisico a causa degli attentati. Sui lati delle due vasche sono stati riportati i nomi delle 2977 vittime.

19 maggio 2014. Una delle due fontane riflettenti realizzata dove sorgeva la Torre Sud. Delle cascate artificiali simboleggiano la perdita della vita e dello spazio fisico a causa degli attentati. Sui lati delle due vasche sono stati riportati i nomi delle 2977 vittime.

17 agosto 2016. L’esterno del National September 11 Memorial & Museum a New York City.

15 maggio 2014. Una donna riflessa in una vetrata del Museo Memoriale nazionale dell’11 settembre a Ground Zero, New York City.

15 maggio 2014. La fontana sud presso il memoriale dell’11/9 a New York.

15 maggio 2014. Una delle due fontane riflettenti del The National September 11 Memorial Museum a New York City.

15 maggio 2014. L’ultima trave in acciaio rimossa dal World Trade Center distrutto, all’interno del Museo memoriale nazionale di Ground Zero.

15 maggio 2014. Il muro di contenimento che trattiene il fiume Hudson e che è rimasto indenne durante e dopo l’11 settembre, all’interno del Museo memoriale nazionale di Ground Zero.

6 settembre 2016. Bob Beckwith, vigile del fuoco in pensione, che visitò Ground Zero subito dopo l’attacco con l’allora presidente George Bush, fotografato dietro una lastra d’acciaio del World Trade Center andato distrutto.

15 maggio 2014. Due tridenti del World Trade Center originario all’interno del Museo memoriale nazionale dell’11 settembre.

Messaggi sul pilastro F12, l’unico rimasto al World Trade Center dopo il crollo delle Torri Gemelle – 1 settembre 2016

22 agosto 2016. Dei turisti guardano Manhattan dall’alto, dal One World Observatory del One World Trade Center a New York City. L’osservatorio si trova al 104° piano del grattacielo.

Un visitatore del Memoriale 9/11 a New York davanti all’ultimo pilastro rimasto in piedi dopo il crollo delle Torri Gemelle – 1 settembre 2016
Là dove per quasi 30 anni – dal 1973 fino all’11 settembre 2001 – le Torri Gemelle hanno svettato sulla parte meridionale di Manhattan, dopo che i due aerei dirottati da miliziani di Al Qaeda vi si schiantarono contro, per molti anni c’è stato Ground Zero, il luogo della distruzione (un termine mediato dalla guerra fredda che designa un’area coinvolta da un’esplosione atomica).
L’area nella parte meridionale di Manhattan a New York dove, prima degli attacchi terroristici alle Twin Towers, sorgeva il complesso del World Trade Center è diventato il “Ground Zero” per antonomasia. Una tragedia politica e umana che, oltre ad infliggere un colpo al cuore degli Stati Uniti, ha sfregiato il volto della città. Più che ferita, per quasi 10 anni New York è apparsa come una città “amputata”, fino alla rinascita, nel 2013, con il One World Trade Center, chiamato anche Freedom Tower, il quarto edificio più alto al mondo e simbolo della più grave strage terroristica della storia americana.
Per il riassetto dell’area e la nuova edificazione di edifici è stato indetto un concorso, vinto dall’architetto polacco-americano Daniel Libeskind, che ha portato alla costruzione della “Torre della libertà”. Alla sua base si trovano un’area storico-museale – che si estende su sette piani, per lo più sotterranei – e un’area esterna commemorativa delle vittime dell’attacco islamista. Ground Zero ha dunque attraversato cambiamenti significativi, ma porta ancora nella sua stessa struttura la memoria di quel giorno che ha segnato la storia contemporanea, quando oltre 3.000 persone sono state uccise negli attacchi a New York e Washington.
In queste foto, ecco il volto odierno di Ground Zero e, nel video che segue, realizzato da EarthCam, ecco fotogramma per fotogramma come si è trasformato tra l’ottobre 2004 e il maggio 2015.