Il mercato dei dispositivi mobili fa gola a tutti, soprattutto a chi crede di avere tutte le carte in regola (leggasi competenze e tecnologie) per creare prodotti di grido, se non da urlo. Asus, per esempio. Il produttore taiwanese è convinto di poter dire la sua in un mercato che, dopo anni di duopolio Apple-Samsung, sembra aver trovato nuovi spunti di interesse nella ricerca di prodotti dal buon rapporto qualità prezzo. Proprio quello che vorrebbero essere i nuovi Zenfone 4, 4,5, 5 e 6, che sono poi gli ultimi Android Phone lanciati in Italia, rispettivamente a un prezzo di 119, 138, 179 e 299 euro.
Panorama.it ha avuto la possibilità di provare i due modelli agli estremi del catalogo – lo Zenfone 4 e lo Zenfone 6 – e di ricavarne alcune impressioni.
Conclusioni
Dopo avere testato i due modelli agli estremi del catalogo Zenfone, possiamo dirlo senza timore di smentita: il progetto avviato da Asus nel segmento – a dire il vero piuttosto affollato – degli smartphone Android low-cost ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare. Al di là del prezzo, oggettivamente basso, è la combinazione fra hardware e software a ben impressionare. L’idea di andare controcorrente rispetto alla strada battuta dalla concorrenza, optando per un processore fuori dal coro (Intel in luogo dei gettonatissimi Qualcomm e Mediatek) e per una personalizzazione software piuttosto spinta, ci ha convinto. Pur con i suoi difetti (spessore, materiali e release datate di Andorid), lo Zenfone può tranquillamente competere con tutti gli smartphone Made in China che stanno invadendo il mercato. Con il vantaggio, e non è poco, di avere un brand alle spalle già conosciuto.