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iOS Developer Academy
Tecnologia

Apple, la iOS Developer Academy di Napoli raddoppia gli studenti

La scuola partenopea di app voluta dalla mela ha accolto questa settimana altri cento iscritti, che si aggiungono ai cento sui banchi da ottobre

Cento erano entrati a ottobre, altri cento hanno iniziato questa settimana. È appena raddoppiato il numero di studenti che stanno frequentando la iOS Developer Academy, la scuola di app creata a Napoli da Apple assieme all’università Federico II. Altri quattrocento ragazzi cominceranno il loro percorso sui banchi più avanti nel corso del 2017, a quattrocento toccherà nel 2018, raggiungendo il notevole traguardo di mille sviluppatori in erba in un arco di tre anni.

Le nuove leve arrivano da tutta Italia, ma anche da Moldavia, Messico, Turchia e Germania, confermando il profilo internazionale dell’accademia che resta completamente gratuita per i selezionati, grazie a un investimento di diversi milioni di euro (la cifra esatta non è stata specificata) da parte dell’azienda di Cupertino, che fornisce anche un iPhone e un Mac a ciascuno degli iscritti.

Ios-Academy-1Alcuni studenti della iOS Developer Academy di NapoliiOS Developer Academy

«Questi tre mesi sono stati molto diversi da quello che mi aspettavo. L’Academy non è solo codici, ma punta a creare una figura professionale completa, pronta ad affrontare il mondo e a fare qualcosa di buono»

Gadget a parte, la grande attrattiva rimane il programma di studi progettato ad hoc da tecnici e ingegneri con background eterogenei, business e marketing inclusi, per consentire a chiunque di prendere confidenza con il mondo delle applicazioni e mettere a frutto la propria intuizione, trasformarla in un software per tablet e telefonini, veicolarla a dovere.

«Voglio utilizzare la tecnologia per aiutare le persone a migliorare le loro condizioni di salute» dice per esempio Chiara, studi in ingegneria biomedica, il desiderio di creare un programma che sia di supporto ai bambini con dislessia. Chiara è tra i cento che hanno appena iniziato le lezioni, Federica è invece in aula già da ottobre e può tracciare un primo bilancio: «Questi tre mesi» spiega «sono stati molto diversi da quello che mi aspettavo. L’Academy non è solo codici, ma punta a creare una figura professionale completa, pronta ad affrontare il mondo e a fare qualcosa di buono».

Accanto all’Academy, va avanti l’iOS Foundation Program creato da Apple con la Regione Campania. Coinvolge altre sei università, che offrono ai loro studenti corsi di app di durata variabile dalle tre alle quattro settimane. Anche qui si è usciti dalla teoria e siamo già nel terreno della pratica: le prime tre classi di questo programma hanno concluso il corso nel mese di dicembre presso l’Università di Parthenope e l’Università di Suor Orsola Benincasa; il 40 per cento degli studenti provenivano da percorsi di laurea non-tecnici e due terzi erano donne. Oltre trecento altri studenti parteciperanno ai corsi nei prossimi mesi.

Insomma, per citare l’hashtag che è diventato un po’ il tormentone di questa iniziativa campana, continua a essere #tuttAPPost.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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