zanzare punture salute
Ansa
Salute

Come le zanzare scelgono la vittima da pungere

Il mese di Ottobre appena trascorso, il più caldo in Italia da sempre, o almeno da quando si misurano le medie delle temperature su un periodo, è stato contraddistinto dalla tardiva presenza delle zanzare nelle nostre abitazioni. In condizioni normali, questi insetti dovrebbero adesso essere nella cosiddetta stagione di “diapausa”, uno stato di quiescenza nel quale le zanzare rimangono nascoste, immobili come se fossero in una sorta di letargo.

Siccome le temperature si sono mantenute in diverse regioni sopra i 23 gradi, le zanzare sono state attive, infastidendoci come se fosse estate. Non è detto che in alcune fasi del mese di Novembre non possa ripresentarsi il problema, qualora le temperature dovessero risalire anche di poco rispetto a quelle attuali. Solo un inverno molto freddo dimezza la popolazione delle zanzare e provoca la morte di molte larve, tranne quelle depositate in anfratti abbastanza caldi. Ne sono state trovate perfino negli ascensori.

È una curiosa coincidenza il fatto che, proprio in questo periodo anomalo per la vita delle zanzare, la ricerca scientifica abbia di fatto confutato una volta per tutte le molte inverosimili teorie tramandate oralmente sul perché le zanzare pungono più una persona di un’altra. Ce ne sono di tutti i tipi: “preferiscono chi ha il sangue più dolce” (alludendo probabilmente ad alti valori di glicemia); “ dipende dal tipo di sangue” (alludendo forse al gruppo sanguigno); “prediligono chi mangia a base di aglio”; “scelgono donne e bambini”… eccetera.

Ora una ricerca pubblicata su Cell da ricercatori americani della Rockefeller University e del Howard Hughes Medical Institute chiarisce che sono particolari acidi grassi presenti di più nella pelle di alcune persone ad attrarre le zanzare. Si potrebbe dire che alcune persone hanno un odore particolare al quale le zanzare non possono resistere. Lo studio dice infatti che c’è una fortissima correlazione tra produrre grandi quantità di acidi grassi (prevalentemente costituiti da catene di una quarantina di atomi di carbonio) ed essere un forte attrattore di zanzare.

Bisogna precisare che in generale, una zanzara è attratta dal calore del corpo, dalle esalazioni di CO2 e dall’odore. Dunque, chiunque può attrarre una zanzara con la sola presenza, ma la forte produzione di acidi grassi nella pelle può indurre le zanzare a prediligere una certa persona. Lo studio su Cell è durato tre anni ed è essenzialmente consistito nel fare prima indossare a diverse persone indumenti a base di nylon per svariati periodi di tempo.

Questi indumenti venivano poi catalogati sulla base di olfattometro in modo da classificarli sulla base della quantità di acidi grassi emanati dalla pelle. Successivamente, i ricercatori osservavano come la specie Aedes aegypti, vettore primario per malattie come Zika, dengue, febbre gialla e chikungunya, si dirigevano verso i vari campioni. A questo punto veniva individuato un soggetto che era ben cento volte più capace di attrarre zanzare rispetto a un altro, con altri individui in posizioni intermedie. Le scelte delle zanzare venivano effettuate entro pochi secondi.

Lo studio è stato poi raffinato nel tempo giungendo a una classificazione vera e propria degli esseri umani in una scala da bassa ad alta attrattività per le zanzare. La base per questo ulteriore passaggio era un’analisi di 50 composti molecolari emanati dalla pelle che, con il coinvolgimento dei batteri, producono determinati odori.

Emergeva inoltre che le zanzare possiedono due classi di recettori per questi odori che possono essere “spenti” ingegnerizzando geneticamente le zanzare. Questo sarà il prossimo passo della ricerca in uno sforzo costante di eliminare insetti che saranno sempre più presenti nelle nostre vite man mano che l’atmosfera del nostro pianeta si surriscalda.

YOU MAY ALSO LIKE