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Orrore a Caracas

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Caracas. Uno studente inginocchiato davanti alla Guardia Nacional Bolivariana in assetto di guerra


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Caracas. Un'immagine presa dall'alto con un telefonino mostra un ferito che viene portato via dalla strada durante gli scontri


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Caracas. Un ragazzo mostra il petto segnato da numerose ferite dovute alle torture della polizia di Nicolas Maduro, che ha ricevuto l'ordine di reprimere nel sangue qualsiasi manifestazione anti-governativa


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Caracas. Il corpo di Bassil, uno degli studenti uccisi durante le manifestazioni, viene portato lontano dagli scontri dai suoi amici in lacrime


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Caracas. Fiori per strada in memoria di uno dei tre studenti uccisi durante gli scontri con la Guardia Nacional bolivariana


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Caracas. Una studentessa resta in piazza nonostante le violenze e la devastazione e alza un cartello con la scritta: "Niente più bombe"


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Caracas. Uno studente sfida i blindati della polizia e sventola una bandiera venezuelana


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Caracas. Macchine in fiamme durante gli scontri tra la polizia e i manifestanti anti-Maduro


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Caracas. Fiori e candele accese in memoria di Bassil e Robert, due dei tre studenti uccisi durante gli scontri esplosi a Caracas il 12 febbraio scorso


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Caracas. Una scritta tracciata lungo la strada recita: "Niente più fame, niente più repressione, niente più morti"


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Caracas. In questa foto si evidenzia nel cerchio rosso l'attrezzatura della polizia nazionale venezuelana per picchiare i manifestanti e fare male


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Valencia. Un twit denuncia le torture ai danni da una giovane manifestante con foto di quelle che sembrano bruciature di sigarette


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Caracas. I manifestanti anti-Maduro sfilano per tutta la capitale sotto una gigantesca bandiera venezuelana


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Caracas. Una ragazza mostra i segni delle torture e delle ferite inflitte dalla polizia venezuelana agli studenti arrestati


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Caracas. Una foto su Twitter mostra un ferito per strada durante gli scontri tra manifestanti e Guardia Nacional bolivariana


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Caracas. Uno studente indossa una maschera anti-gas per proteggersi dai gas lacrimogeni della polizia


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Caracas. Uno studente avvolto nella bandiera venezuelana si sdraia in piazza contro Nicolas Maduro


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Caracas. Fucili contro un uomo disarmato a terra


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Caracas. Un ragazzo mostra ferite sulla schiena dopo uno scontro con la polizia 


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Caracas. Una scritta lungo la strada accusa il governo di Nicolas Maduro di essere composto da "assassini"


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Caracas. Un ragazzo ferito viene portato in salvo dai suoi compagni


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Chacao. Feriti e arresti non solo a Caracas, ma anche in altri centri del Paese. La rabbia contro il governo di Nicolas Maduro accomuna il popolo venezuelano


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Caracas. Una studentessa suona il violino di fronte alla Guardia Nacional schierata in assetto di guerra


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Caracas. Una studentessa sfila gridando slogan contro il presidente Nicolas Maduro


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Caracas. Molte le maschere di Anonymous per le strade delle principali città del Venezuela


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Guayana. Una lunga bandiera venezuelana si snoda per le strade della città di Guayana, tenuta in alto dai manifestanti anti governativi


Bassil Alejandro Dacosta (24 anni), Neyder Arellano (23 anni), Robert José Redman Orozco (28 anni) e Juan Montoya (40 anni). Sono le quattro vittime delle violenze esplose in tutto il Venezuela il 12 febbraio scorso. Centinaia di migliaia di persone si sono unite agli studenti che nel giorno della Gioventù sono scesi in piazza per chiedere la fine della povertà, la fine degli stenti, la fine della violenza e della "criminalità di Stato". Insomma, la fine del governo del presidente Nicolas Maduro, ex autista e delfino di Hugo Chavez. Ma Maduro, ribattezzato Maburro (asino) dai manifestanti, ha ordinato la repressione feroce dei manifestanti. Le immagini che vi proponiamo sono prese da Twitter, Facebook e Whatsapp e mostrano scene di incredibile violenza e segni di tortura sui ragazzi anti-Maduro. In Venezuela c'è la censura, ma tramite i social network le informazioni da Caracas (e non solo) arrivano in tutto il mondo.

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