Usa 2016, Hillary Clinton: "Ora voglio il sostegno di Sanders contro Trump"

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9 giugno 2016. Il Presidente USA, Barack Obama, cammina con il senatore democratico Bernie Sanders, candidato alle primarie del partito sconfitto da Hillary Clinton, lungo il Colonnato della Casa Bianca: li attende un incontro ufficiale nella Sala Ovale.
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7 giugno 2016. L'ex First Lady USA Hillary Clinton durante la notte delle primarie alla Duggal Greenhouse di Brooklyn, New York City. Clinton ha conquistato un numero di delegati alla Convention del Partito democratico sufficiente a garantirsi la candidatura alla Presidenza, prima donna nella storia.
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16 febbraio 1992. Hillary Rodham Clinton in un momento di relax a Bedford, in Massachusetts, nel corso della campagna elettorale per il secondo mandato presidenziale del marito Bill.
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31 gennaio 2008. Hillary Clinton e Barack Obama durante un dibattito televisivo organizzato dalla CNN tra i candidati alle primarie presidenziali dei Democratici a Los Angeles, California, USA.
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6 novembre 1997. La First Lady Hillary Clinton insieme alle ex First Lady (da sinistra) Bird Johnson, Barbara Bush, Betty Ford e Nancy Reagan, durante le celebrazioni per l'apertura della Biblioteca George Bush a College Station, Texas.
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Alla vigilia del voto in California Hillary Clinton ha tutti i motivi per essere di buonumore
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Hillary Clinton sul palco del concerto "Hillary Clinton: She's With Us" al Greek Theatre di Los Angeles
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11 maggio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton interviene a un evento elettorale presso il Camden County College a Blackwood, in New Jersey, dove le primarie si svolgeranno il 7 giugno.
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1 maggio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton saluta dei sostenitori durante una tappa alla "Casa dei pancake" di Lincoln Square a Indianapolis, Indiana.
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Sull'intelligenza non c'è alcun dubbio tra gli intervistati: dovrebbe essere quella di Hillary Clinton
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14 aprile 2016. Bernie Sanders al suo arrivo al dibattito presidenziale con Hillary Clinton organizzato e trasmesso dalla CNN al Brooklyn Navy Yard di New York.
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15 marzo 2016. L'ex First Lady Hillary Clinton, candidata democratica, durante un evento elettorale al Palm Beach County Convention Center di West Palm Beach, Florida.

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20 febbraio 2016. L'ex First Lady Hillary Clinton, candidata democratica, saluta i lavoratori di Harrah's a Las Vegas, in Nevada.
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11 febbraio 2016. I candidati democratici Bernie Sanders e Hillary Clinton salutano il pubblico del dibattito televisivo organizzato dal PBS NewsHour alla University of Wisconsin di Milwaukee.
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Des Moines, Iowa, 29 gennaio 2016. La candidata democratica Hillary Clinton si fa delle foto con i sostenitori durante un evento della campagna elettorale alla Grand View University.
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Hillary Clinton e Donald Trump: candidati di Democratici e Repubblicani alle elezioni presidenziali Usa 2016

Sono finite ufficialmente le primarie per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti 2016. Ieri si è votato a Washington Dc e ha vinto Hillary Clinton, ormai da alcuni giorni la candidata ufficiosa per il Partito Democratico.
Clinton aveva superato la soglia dei 2.383 la scorsa settimana anche se la candidatura verrà formalizzata solo alla Convention di luglio a Philadelphia.

L'ex Segretario di stato ha conquistato la capitale americana con il 78,7% dei consensi contro 21,1% del rivale Bernie Sanders.

Complessivamente, comprese le consultazioni repubblicane, le primarie del 2016 hanno registrato un record di votanti, oltre 60 milioni, superando il picco di 58-59 milioni del 2008.

Sarà dunque Hillary contro Donald Trump alle elezioni generali di novembre, anche se il senatore del Vermont non sembra ancora intenzionato a ritirarsi.

Il sostegno di Sanders
L'obiettivo dichiarato di Sanders è di ottenere garanzie sulle istanze che hanno galvanizzato milioni dei suoi supporter: contro le diseguaglianze, a favore della classe media, per la sanità per tutti; e poi l'istruzione, e il cambiamento climatico.

Per Clinton il ritiro dalla competizione e il sostegno ufficiale di Sanders sarebbero importanti per chiudere la contesa interna e concentrare risorse e idee nella campagna contro Donald Trump.

Martedì, subito dopo la chiusura delle primarie a Washington Dc c'è stato un incontro fra Sanders e Clinton.

"Una discussione positiva". Con queste parole il comitato che sostiene Hillary Clinton ha definito l'incontro tra l'ex first lady e Bernie Sanders.
I due, che si sono intrattenuti per più di un'ora e mezza, hanno parlato anche della "pericolosa minaccia per la nazione rappresentata da Donald Trump".
L'entourage della Clinton ha spiegato che i due si sono confrontati su "numerosi argomenti", come l'aumento dei salari, l'eliminazione dalla politica di denaro non dichiarato e la riduzione dei costi per i college. Entrambi hanno convenuto di continuare a lavorare sull'agenda condivisa.

"Il nostro obiettivo dev'essere quello di non lasciare che i politici, Donald Trump o chiunque altro, ci dividano", ha detto dopo l'incontro con Hillary Clinton, sottolineando di voler "combattere il più tenacemente possibile" per trasformare il partito democratico. "Abbiamo bisogno di maggiori, maggiori cambiamenti", ha ribadito.
Sanders illustrerà comunque le sue intenzioni nella giornata di giovedì con un intervento in streaming su Internet.

Il massacro della Florida non ha lasciato spazio alle celebrazioni per la fine delle primarie, infuocando il dibattito tra i candidati.

Le parole incendiarie di Trump
"Oggi ho ascoltato il presidente Obama: era più arrabbiato con me che con il killer... quello è il tipo di rabbia che doveva essere rivolta contro l'assalitore e i killer che non dovrebbero trovarsi qui", ha tuonato il tycoon newyorchese durante un comizio a Greensboro, nella Carolina del Nord, mentre erano in corso le primarie dem di Washington.

Obama, senza mai menzionare esplicitamente il candidato repubblicano, era intervenuto in diretta tv attaccando duramente le posizioni del candidato repubblicano a proposito dei mussulmani, definendole pericolose.

"Non possiamo essere guidati da gente debole e non efficace", ha rincarato il miliardario americano riferendosi al presidente in carica e alla rivale democratica. "Io non volevo farlo", ha poi aggiunto spiegando di essere stato costretto a correre per la Casa Bianca dalle circostanze. "Se Obama fosse stato un grande presidente... ma come sapete - ha attaccato - è stato pessimo".

Sulla strada di Trump verso la presidenza non ci sono solo la Clinton e i democratici.

Lo speaker della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano Paul Rayn ha definito "non negli interessi del Paese", il bando sull'immigrazione mussulmana rilanciato dal candidato Gop alla presidenza dopo la strage di Orlando.

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