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Un Natale al Sud, l'amore al tempo delle "app" - La recensione

Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Enzo Salvi (Checco) con la fashion blogger Eva (Anna Tatangelo)
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Massimo Boldi e Biagio Izzo affiatata coppia comica, il primo nella parte del carabiniere milanese Peppino, il secondo in quella del fioraio napoletano Ambrogio
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Barbara Tabita e Debora Villa sono Celeste e Bianca, rispettivamente mogli di Ambrogio e Peppino
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Riccardo (Riccardo Dose, a destra) e Simone (Simone Paciello) nelle parti dei figli di Peppino e Riccardo
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Ludovica e Giulia (Ludovica Bizzaglia e Giulia Penna), ovvero le fidanzate "virtuali" dei figli di Peppino e Ambrogio
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Leo (Paolo Conticini) è il "web influencer": qua oggetto di una improbabile azione seduttiva della moglie di Peppino, Bianca (Debora Villa)
Medusa Film, Ufficio stampa US Alessandro Russo e Valerio Roselli, Ufficio stampa Medusa Film
Romantici ma non troppo: Enzo Salvi è Checco, Loredana De Nardis è Brigitta

Quanti incroci. Tra smartphone e coppie in essere o in divenire, genitori e figli, sole estivo e neve, mondo reale e virtuale. È il gioco ad incastri di Un Natale al Sud (uscita in sala il 1° dicembre) del regista Federico Marsicano, esordiente dietro alla macchina da presa dopo alcune valide esperienze di “aiuto”.

Formula collaudata, con cospicuo numero di personaggi in azione attorno ai due principali, il carabiniere milanese Peppino (Massimo Boldi) e il fioraio napoletano Ambrogio (Biagio Izzo), incrociati geograficamente pure nei loro nomi, che si ritrovano in vacanza con le rispettive mogli Bianca (Debora Villa) e Celeste (Barbara Tabita) e figli Riccardo e Simone (Riccardo Duse e Simone Paciello).

Un "metodo" troppo volatile

Problema che preoccupa le due coppie: i giovinotti per “fidanzarsi” usano un’app per anime gemelle ma vedono le loro ragazze Giulia e Ludovica (Giulia Penna e Ludovica Bizzaglia) solo attraverso lo schermo del telefono, mai incontrandole insomma. Così, per stroncare questa volatile prassi amorosa web-dipendente, gli ansiosi genitori, Peppino e Ambrogio in primis, fanno partecipare i loro due ragazzi al raduno annuale degli iscritti alla famigerata app Cupido 2.0, decisi a farli incontrare finalmente con quelle due fidanzatine virtuali.

Raduno in un lussuoso resort. E altre storie, altre figure s’intruppano e si mescolano, il web influencerLeo (Paolo Conticini) che orchestra gl’incontri dell’app insieme con la fashion bloggerEva (Anna Tatangelo), il ruvido primordiale romano Checco (Enzo Salvi), l'operatrice ecologica Brigitta (Loredana De Nardis) e via così, in una sequenza di incontri, scontri, crisi matrimoniali, amori concreti e teorici, desiderii sulla graticola, chiassosi ensemble di fanciulle in bikini, bollori improbabili in un racconto babilonico che pian piano raccoglie quel che semina avviandosi ad un finale lusinghiero per tutti. Con rassicuranti auguri di Buon Natale.

Rumorosa incursione nel costume

Coloratissima, a tratti volutamente un po’ sgangherata, efficace in alcuni buoni passaggi comici, la commedia ha tutte le caratteristiche della pochadecon gl'intrichi, gli equivoci, le ambiguità tipici del suo genere d’appartenenza. Sicuramente meno banale di quanto possa sembrare nella sua rumorosa amplificazione di certi motivi di costume e di comportamento, specie nell’uso ossessivo di internet e dei telefoni cellulari, anche in tema di sentimenti veri o affidati alla cosiddetta rete. I modi sono sempre farseschi, indirizzano spesso al surreale, si affacciano sul trash, si piegano alla grana grossa in movimenti, battute, suoni. Un cinema libero dagli schemi che trova negli attori, inseriti validamente nel contesto, i suoi artefici migliori. Par exemple: imperdibile Boldi nel pigiama da carabiniere.

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