Ubuntu Edge è il Godot degli smartphone

La vita nella giungla degli smartphone non è semplice. C’è il re leone Android e dietro l’antagonista iOS che è sempre in agguato pronto a prendersi il regno. Nell’accozzaglia di attentatori al potere c’è sempre Windows Phone che con fatica tenta di farsi largo e BlackBerry, vecchio leone, che ha dovuto lasciare il posto alla nuova generazione.

Nel panorama potrebbe anche esserci qualche infiltrato che, come nel migliore dei film, lavora nell’ombra per accaparrarsi il trono di re della foresta. Solo che qualche volta la corsa alla pole position è irta di ostacoli e trappole. Lo sa bene Canonical che aveva messo in piedi una campagna di crowdfunding per realizzare il suo primo telefono totalmente fatto in casa: l’Ubuntu Edge.

Purtroppo l’obiettivo da raggiungere è sfumato alle 23:59 del 21 agosto con una cifra raccolta pari a quasi 20 milioni di dollari con un limite minimo fissato a 32 milioni. La campagna su Indiegogo è così andata in fumo con l’azienda che deve restituire i soldi ai sostenitori.

Certo è che, lo ha detto anche al Guardian, Canonical non si lascerà fermare dal mancato raggiungimento dell’obiettivo. La società aveva sperato fino all’ultimo nell’arrivo di un investor “premium” in grado di dare lo slancio finale alla campagna di raccolta fondi ma dal momento che nessuno aveva scommesso su Ubuntu Edge, Mark Shuttleworth, fondatore di Canonical, ha annullato tutto.

Shuttleworth ha spiegato come Ubuntu possa essere una valida alternativa ad Android: “L’impressione che abbiamo dai colloqui con i produttori è che sono aperti ad un’alternativa al sistema operativo mobile di Google. E anche gli utenti finali non sembrano così legati al robottino verde”. Che arrivi o meno, l’Ubuntu Edge avrà bisogno di aziende reali che si facciano carico della realizzazione. In un prossimo futuro gli utenti finali potranno partecipare attivamente ed economicamente alla produzione del telefono dei loro sogni. Ma non oggi. Non di questi tempi.

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