Tipe da spiaggia

Ho paura degli specialisti. Tranquilli la salute è a posto! Il disagio è rivolto a chi è troppo specializzato in un settore o in una disciplina.

Alcuni diranno che, pensando al vino, io ci ho costruito addirittura una professione. A questi rispondo che la specializzazione sul vino, probabilmente comincia con un titolo (sommelier, giornalista ecc…), ma prosegue dedicando una vita a questo argomento, inteso nella sua accezione più ampia. Ciò che ho difficoltà a capire sta invece nel dedicarsi al solo approfondimento di un settore, per giunta aggravato da una morbosità simil-scientifica, che porta alcune persone a diventare esperti solo di rossi toscani, oppure di bollicine.

Approfondirne solo una tipologia sembrerebbe come guardare un quadro, per quanto importante dal punto di vista artistico, da una distanza troppo ravvicinata o da una sola prospettiva, con il rischio di non cogliere il messaggio dell’opera. Ecco perché preferisco avere sempre una visione d’insieme e trovare, scovare e approfondire quei collegamenti che, inevitabilmente, esistono tra un bicchiere e l’altro.

In un pomeriggio assolato in riva al mare ho scoperto l’universo delle bibite. Tranquilli non ne ho preso troppo (di sole), anche se grazie alla sete curiosa non ho scovato banali bevande zuccherate, ma grandi prodotti in grado di aprire nuove frontiere alla degustazione in solitario e alla mixologia di qualità. Soprattutto legato a quest’ultimo aspetto, non si capisce come all’evoluzione di alcuni «spiriti» (gin, rum e altri), non sia corrisposta un’altrettanto numerosa famiglia di soft drink di qualità.

Le eccezioni, ancora troppo poche numericamente, non mancano, come le bibite della Fever Tree o quelle di Fentimans. Anche in Italia qualcosa si muove grazie ai prodotti di Lurisia, ancora un po’ troppo connotati dalla dolcezza, e a qualche ‘spuma’ di buona qualità come quelle prodotte da Paoletti.

I MIEI CONSIGLI

Fever Tree Tonic Water

Scordatevi tutto quello che sapete sull’acqua tonica e ricominciate da una che associa, sia al naso che in bocca, una leggera nota di zeste di agrumi con il più puro chinino del Rwanda (da qui nasce il nome di ‘albero della febbre’). Finale asciutto, per nulla amaro, ma di grande persistenza.

Fever Tree Tonic Water importato da Velier, www.velier.it

 Fentimans Rose Lemonade

Prendete una limonata senza le note metalliche degli aromi ‘innaturali’ e aggiungetele l’essenza naturale di rosa bulgara. Annusate. Ci si potrebbe già innamorare a questo punto. Proseguendo con l’assaggio vi assicuro che non berrete altro.

Fentimans Rose Lemonade importata da Meregalli, www.meregalli.it

Aranciata Paoletti

Finalmente il frutto e non una semplice bevanda zuccherata, bilanciata dalla parte amara della buccia. In bocca molta polpa e una carbonica solleticante. Il fatto poi che la facciano in Italia, e nello specifico nelle Marche, me la fa piacere ancora di più.

Aranciata Paoletti www.spuma.it

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