The Amazing Spider-Man, niente di "strabiliante" ma... si ricomincia!

Mentre abbiamo ancora negli occhi il volto di Tobey Maguire dietro la maschera dell'Uomo Ragno, arriva al cinema (dal 4 luglio) un nuovo episodio della serie, The Amazing Spider-Man . Anche se di "amazing", di strabiliante, questo film ha davvero poco.

A dare il volto all'uomo con poteri sovrumani e agilità da aracnide è Andrew Garfield , e c'è da riconoscere al giovane attore ex The Social Network che il suo viso funziona come nuovo Spider-Man. Funziona meno la pellicola diretta da Marc Webb, ma è immaginabile la difficoltà che può aver incontrato nel presentare un reboot - un nuovo inizio della saga - a così poca distanza dalla trilogia di successo di Sam Raimi, aperta nel 2002 e chiusa nel 2007.

Non è facile dare nuova verve a un materiale già scandagliato. Nell'intento, il regista di (500) giorni insieme ha ripreso la storia di Peter Parker dalle origini, ha cercato di puntare sul suo aspetto più privato, dalla perdita dei genitori da piccolo alla sua vita da liceale. Il Peter di Garfield è un adolescente solitario, ma meno emarginato di quello di Maguire. Ha già in sé degli istinti da eroe, non ha paura di difendere un ragazzino di fronte al bullo della scuola, anche se poi è lui a doverle buscare.

La compagna di scuola di cui si innamora, Gwen Stacy, è interpretata da Emma Stone , e anche lei non delude. Anche qui troviamo l'immancabile morso del ragno e l'evento spartiacque nella vita di Peter, la morte dello zio (Martin Sheen). Meno definita però è la presa di coscienza delle responsabilità che ha verso il mondo, dall'alto dei suoi poteri, contro il male. Rhys Ifans è il dottor Connors, ricercatore che lavora alla Oscorp, ex collega del padre di Peter, che si trasformertà nell'alter ego distruttore Lizard.

Al cast non c'è da rimproverare nulla. Ogni attore calza a pennello nel suo personaggio. Ciò non impedisce al film di Webb di fluire senza grande coinvolgimento nello spettatore. Più volte mi sono ritrovata a guardarmi attorno in sala, un po' annoiata, cercando la mia stessa uggia sui visi altrui. Se questo episodio, come c'è da credere, è l'inizio di una nuova saga, allora va bene: non ammalia ma può creare abbastanza aspettative per il proseguio. Aspetteremo.

L'ironia spruzzata qua e là aiuta ad affrontare le due ore e 16 minuti di visione con sufficiente energia. Ed è abbastanza divertente la difficoltà iniziale di Peter a gestire le sue nuove abilità. Le poche scene d'azione presenti sono convincenti anche se mai troppo intrise di adrenalina. Il 3D è abbastanza superfluo. Le inquadrature sterminate sullo skyline di New York o il balzare di Spider-Man tra un filo di ragnatele e l’altro, scavalcando grattacieli o appigliandosi alle gru, può essere godibile anche in due dimensioni.

Insomma, The Amazing-Spider-Man non aggiunge granché, ma può essere un dignitoso nuovo inizio.

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