Auto: quattro strategie da copiare da Tesla Motors e vincere

Fino a dieci anni fa, Tesla Motorsnon esisteva. Oggi, ha una capitalizzazione di 20,17 miliardi di dollari e produce auto ecologiche confezionate con il look di vetture sportive. Dan Akerson, ceo di General Motors - la cui capitalizzazione è di poco superiore ai 47 miliardi di dollari - ha iniziato a preoccuparsi. Lo ha riferito a Bloomberg  il vice presidente dell’azienda automobilistica Steve Girsky che ha osservato come la storia sia piena di grandi imprese sconfitte dal fatto di aver ignorato l’innovazione.

Shai Agassi, il fondatore della società Better Place dedicata all’infrastruttura per i veicoli elettrici ha imparato la lezione dal fallimento della propria azienda che ha offerto batterie elettriche e stazioni di ricarica quando i tempi non erano ancora maturi. Dalle colonne di Fast Company , dunque, Agassi spiega ai produttori di auto che per affrontare la concorrenza di Tesla Motors non bisogna copiarla, ma imparare dalle sue mosse. In pratica, l’industria dell’auto ha bisogno di una differente strategia in quattro punti.

Il primo, le auto elettriche sono oggetti del desiderio e come tali vanno commercializzate. Basta con modelli noiosi e poco appetibili. Secondo: le auto elettriche sono come un elettrodomestico moderno, hanno componenti software e hardware che vanno costantemente aggiornati. E questo è un modo per stringere la relazione con gli acquirenti. Terzo, le auto elettriche vanno progettate tenendo presente che le innovazioni sul fronte delle batterie richiederanno cambiamenti in futuro. Quarto, le auto elettriche possono essere vendute direttamente, senza marketing. Basti pensare che su eBay ogni anno si scambiano un milione di auto posizionate a un prezzo di diecimila dollari.

Una follia? In realtà, c'è spazio per un nuovo mercato per auto poste in vendita alla metà o a un terzo del prezzo corrente (Tesla, in particolare, ha annunciato per il 2016 l'arrivo di Sedan in vendita fra i 30 e i 40mila dollari) facendo pagare per i servizi aggiuntivi, così come avviene per i cellulari in comodato d’uso. E con aziende come Amazon, che passano dall’essere una rivendita di libri al più grande negozio online del mondo che insidia il territorio delle consegne a domicilio, è facile capire come non si possa più pensare il mercato a compartimenti stagni. Può funzionare? “Se nel Duemila avessimo dovuto immaginare chi avrebbe prodotto un dispositivo in grado di rivoluzionare l’industria discografica, - risponde Agassi - avremmo pensato a Sony, che possedeva un’etichetta e aveva inondato il mondo di riproduttori. La risposta giusta, invece, era Apple che, all’epoca, produceva solo computer”. 

Leggi l’articolo integrale: "The lessons that Detroit automakers can learn from Tesla "

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