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Terrorismo e jihad: il Belgio sotto attacco

Due uomini, considerati presunti terroristi jihadisti, sono stati uccisi ieri sera nel corso di una maxioperazione di polizia a Verviers. Sulla loro identità non è stata data alcuna indicazione certa dalla procura federale del Belgio. Sarebbero cittadini belgi, di origine cecena, rientrati da poco dalla Siria.

Altre 15 persone sono state poi arrestate tra ieri e oggi e 12 sono state le abitazioni perquisite: la maggior parte è stata presa durante le perquisizioni a Molenbeeck, comune di Bruxelles, mentre due sono stati arrestati in Francia.

La cellula di presunti terroristi preparava attentati contro le forze dell'ordine "per oggi, o al più tardi domani" ha detto il procuratore Eric Van Der Sypt durante una conferenza stampa a Bruxelles. Il pericolo, ha spiegato, era imminente, "questione di ore", e questo ha spinto la polizia ad accelerare l'operazione. L'indagine, ha spiegato, andava avanti "da alcune settimane".

La polizia federale ha sequestrato quattro kalashnikov, oltre a esplosivi per la fabbricazione di bombe e divise da poliziotti. Questi oggetti sono stati scoperti dopo la sparatoria, in una casa vicino a rue du Palais. Controlli sono stati fatti anche a Bruxelles, Mons, Namur, Charleroi, Lie'ge e Braine-le-Comte dove sono state trovate altri armi, esplosivi e munizioni tra cui kalashnikov e bombe a mano. "Non crediamo ci siano legami diretti" tra gli attentati terroristici in Francia e gli arresti in Belgio, ha detto il premier Manuel Valls, intervistato da BFM-TV. "Bisogna essere prudenti", ha detto ancora il premier, aggiungendo: "Mi congratulo con le autorità del Belgio che hanno smantellato la rete".

Caccia ai terroristi in Belgio

Posti di blocco della polizia a Vervier, in Belgio, durante l'operazione antiterrorismo del 15 gennaio 2015 EPA/OLIVIER HOSLET

Caccia ai terroristi in Belgio

Posti di blocco della polizia a Vervier, in Belgio, durante l'operazione antiterrorismo del 15 gennaio 2015 EPA/OLIVIER HOSLET

Caccia ai terroristi in Belgio

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Posti di blocco della polizia a Vervier, in Belgio

Caccia ai terroristi in Belgio

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Posti di blocco della polizia a Vervier, in Belgio

Caccia ai terroristi in Belgio

Posti di blocco della polizia a Vervier, in Belgio, durante l'operazione antiterrorismo del 15 gennaio 2015 EPA/OLIVIER HOSLET

Allerta massima

L'allerta in Belgio resta al livello tre su una scala di quattro, ed il Paese si risveglia nella paura.

La sicurezza è stata rafforzata nel Paese, soprattutto nei commissariati, dove gli agenti di guardia sono armati di mitragliette. Inoltre è stato chiesto alla popolazione di non andare ai posti di polizia se non in caso di stretta necessità. I membri del personale operativo della polizia locale di Anversa hanno ricevuto il permesso di portare a casa la loro arma di servizio. Intanto le principali scuole ebraiche di Bruxelles e Anversa sono rimaste chiuse, mentre le misure di sicurezza sono state rafforzate presso le istituzioni europee.


Verviers, focolaio del fondamentalismo

I due terroristi uccisi a Verviers sarebbero stati influenzati da un Imam espulso da una moschea somala della città, nel luglio scorso, per le sue posizioni radicali. Verviers è considerata un focolaio del fondamentalismo nella Vallonia belga, dove molti musulmani con posizioni estremiste sono arrivati dopo la guerra in Cecenia.

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