Terremoto in Centro Italia, migliaia di sfollati temono di finire come L'Aquila

Il terremoto dell'Aquila, nel 2006
ANSA/ ENRICA DI BATTISTA
Onna (L'Aquila) sei anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009, in una foto diffusa il 3 aprile 2015
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Onna (L'Aquila) sei anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009, in una foto diffusa il 3 aprile 2015
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Onna (L'Aquila) sei anni dopo il terremoto del 6 aprile 2009, in una foto diffusa il 3 aprile 2015
L'Aquila vista dall'alto dopo il terremoto - 2009 (Credits: LaPresse)
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Un'eloquente immagine della distruzione ad Amatrice
FILIPPO MONTEFORTE / AFP / Getty Images
Sopravvissuti in strada ad Amatrice
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Un bambino nella tendopoli attrezzata per i sopravvissuti ad Amatrice
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I vigili del fuoco al lavoro sulle macerie di Amatrice, 25 agosto 2016
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25 agosto 2016. Una scavatrice sposta le macerie delle case di Amatrice crollate dopo il terremoto che ha fatto oltre duecento morti ANSA/FLAVIO LO SCALZO
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Vigili del fuoco a Amatrice, 25 agosto 2016
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Ad Amatrice, i vigili del fuoco coprono i corpi senza vita delle persone rimaste schiacciate dal crollo dei palazzi durante le scosse di terremoto che ha coinvolto il Centro Italia 25 agosto 2016
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Nella tendopoli di Amatrice, il giorno dopo il terremoto, 25 agosto 2016
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Amatrice, il giorno dopo il terremoto, 25 agosto 2016
ANSA/ ALBERTO ORSINI
Amatrice, 24 agosto 2016.
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Un uomo piange sulle macerie della sua casa ad Amatrice il 24 agosto 2016

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Una combo dell'Hotel Roma di Amatrice (Rieti) prima e dopo il terremoto della scorsa notte, 24 agosto 2016.

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Alcuni feriti sistemati al palasport di Amatrice, 24 agosto 2016.
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I soccorsi del corpo forestale dello Stato nelle zone colpite dal terremoto, Amatrice, Norcia, Accumoli e Arquata del Tronto, 24 agosto 2016.
ANSA/LUCA PROSPERI
I danni provocati dal forte terremoto ad Amatrice (Rieti), 24 agosto 2016.

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Amatrice, 24 agosto 2016. Un uomo ferito in attesa di soccorsi.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un soccorritore e un cane alla ricerca di sopravvissuti tra la macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un uomo ferito riceve soccorso da un gruppo di volontari.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Popolazione e soccorritori tra le macerie degli edifici distrutti dal terremoto.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Due donne recuperano un peluche dalla macerie della loro casa distrutta dal sisma.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un uomo ferito riceve soccorso da un gruppo di volontari.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Vigili del Fuoco alla ricerca di sopravvissuti tra le macerie.
EPA/ITALIAN FIRE BRIGADE
Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori in azione, in un'immagine dei Vigili del Fuoco.
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Devastazione ad Amatrice, Rieti, provocata dal terremoto. 24 agosto 2016
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Amatrice, 24 agosto 2016. Vigili del Fuoco alla ricerca di sopravvissuti tra le macerie.
EPA/ITALIAN FIRE BRIGADE
Amatrice, 24 agosto 2016. Un Vigile del Fuoco alla ricerca di sopravvissuti tra le macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un carabiniere alla ricerca di sopravvissuti tra le macerie di un edificio.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un cane alla ricerca di sopravvissuti fra le macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Un ferito riceve soccorso.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Le crepe all'interno di un'abitazione distrutta dal sisma.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori in azione tra le macerie di una casa implosa su se stessa.
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Amatrice, 24 agosto 2016. La facciata di una casa completamente crollata al suolo.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori in azione tra le macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Una donna ferita viene estratta dalle macerie.
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Amatrice, 24 agosto 2016. Soccorritori in azione tra le macerie

Il terremoto del 24 agosto che ha colpito Lazio, Marche e Abruzzo conta i suoi primi 1200 sfollati e subito si pensa, viste anche le tante analogie, a L'Aquila. Lì furono pesi 4,4 mld e senza casa rimasero quasi in 70 mila.

Sono trascorsi ormai sette anni dalla scossa che il 6 aprile 2009 sconvolse il capoluogo dell'Abruzzo e gli sfollati del terremoto sono scesi sotto quota 9 mila. Ma il problema non si può dire che sia stato risolto, anzi. Queste sono anche le paure di tanti sfollati della provincia di Rieti e di Ascoli che a caldo, subito dopo le prime scosse e i crolli si erano lasciati andare allo sconforto temendo lungaggini burocratiche e mancate ricostruzioni. Proprio come quelle avvenute a L'aquila. 

E proprio nel capoluogo abruzzese hanno riaperto circa 90 attività commerciali, tra cui 2 bed&breakfast. Quanto ai fondi 4,4 miliardi sono stati stanziati per la ricostruzione e 3 miliardi mancano ancora all'appello per concluderla.

Queste le principali cifre ritenute "confortanti" dalla governance anche se non si può dire altrettanto sulla velocità nel presentare e integrare progetti a fronte di fondi economici, anche liquidi.

Per quanto concerne i dati analitici, all'ultimo censimento di aprile sono 4,4 miliardi di euro i contributi emessi in totale per la ricostruzione privata. Le ditte impegnate, sono 223 complessivamente, ripartite in 141 in centro, 61 al di fuori e 73 nelle frazioni. Alcune ditte sono impegnate su più cantieri.

Dall'agosto 2013 a marzo di quest'anno sono stati eliminati 320 edifici con 820 mila metri cubi di macerie prodotte. Di questi, 96 palazzi sono stati abbattuti in centro (204 mila metri cubi), 14 fuori dalle mura (44 mila), 111 in periferia (511 mila) e 99 nelle frazioni (59 mila).

Le persone che a L'Aquila hanno una casa inagibile e vivono attualmente negli alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. e nei moduli abitativi provvisori (Map), sono 8.351, rispetto alla capienza massima di 16 mila raggiunta nei primi mesi dopo il sisma, che corrispondono a 3.261 nuclei familiari, per 2,56 persone in media a famiglia. Considerando tutti i 1.406 nuclei di nuovi inquilini, i contratti attivi complessivamente sono 3.702 nelle new town C.a.s.e. e 965 nei Map, più altri 85 nei Map della frazione di Onna della Croce Rossa.

Tutto positivo? Insomma, anche se buona parte della periferia della città è stata ricostruita, il centro storico è stato riedificato solo al 50 per cento e la Procura de L’Aquila ha dovuto aprire circa duecento fascicoli legati alla ricostruzione viste anche le infiltrazioni mafiose, le tangenti sugli appalti, la turbativa d’asta per le forniture. 


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