Svizzera, Singapore e Danimarca i paesi più ambiti dai cervelli in fuga

Svizzera / Laurence Griffiths/Getty Images

Una delle Business School più prestigiose del mondo, la INSEAD, ha appena pubblicato la classifica dei paesi più bravi a far crescere, attirare e trattenere i talenti, in tutti i settori. Ebbene, contrariamente ad ogni aspettativa, la top twenty è dominata dall’Europa, che vi compare con ben 14 paesi.


Singapore / AFP/AFP/Getty Images

Al primo posto troviamo la Svizzera, seguita da Singapore, Danimarca, Svezia, Lussemburgo, Olanda, Regno Unito, Finlandia, Stati Uniti e Islanda. Dall'undicesima alla ventesima posizione troviamo invece Canada, Norvegia, Belgio, Austria, Australia, Germania, Nuova Zelanda, Irlanda, Emirati Arabi Uniti e Francia. Tra i grandi assenti sicuramente l'Italia, insieme a Spagna, Grecia e Portogallo, e tutti gli emergenti, dalla Cina al Brasile.


MARCOS MORENO/AFP/Getty Images

Dopo aver supervisionato l'impatto di ben 48 diversi fattori sulle singole economie, dall'istruzione alla qualità della vita, gli esperti dell'INSEAD sono giunti ad un'importante conclusione: i paesi che sono stati in grado di formare le professionalità di cui hanno bisogno all'interno dei confini nazionali e che hanno ridotto le barriere che solitamente limitano l’immigrazione sono stati in grado di consolidare economie molto più solide e dinamiche. Al contrario, chi non è stato in grado di farlo si ritrova oggi con tassi di disoccupazione spaventosi cui, paradossalmente, corrispondono difficoltà altrettanto enormi nella ricerca di talune professionalità.


FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

La Svizzera si è guadagnata la prima posizione registrando performance ottime sotto tutti i punti di vista, e in particolare sul piano dell'istruzione. Singapore, invece, a una situazione complessiva certamente invidiabile, ha associato una capacità fuori dal comune di selezionare una forza lavoro altamente qualificata.


Mike Moore/Getty Images for University of Phoenix

Le strategie con cui questi due paesi sono riusciti a raggiungere risultati così straordinari ha poi portato gli esperti dell'INSEAD a concludere che, nel contesto attuale, le nazioni che vogliono emergere possono riuscirci puntando o sull'istruzione (che tuttavia, per ottenere risultati significativi promuovendo l'eccellenza ha bisogno di tempo), o sulle politiche di immigrazione selettiva.


Dan Kitwood/Getty Images

Dal punto di vista dell’istruzione, funzionano molto bene anche tutti quei paesi europei che vantano una tradizione universitaria di primo livello, sostenuta da risorse sufficienti a finanziare gli investimenti per la ricerca e il corretto funzionamento delle infrastrutture. Nel campo dell'immigrazione selettiva, invece, sono i paesi anglosassoni a far da maestri.


Andy Lyons/Getty Images

Se questo è vero, però, come mai il Regno Unito, paese anglosassone con una solida tradizione universitaria, si trova "solo" al settimo posto? Semplice, perché per in questa gara di talenti sono le nazioni piccole ad avere la meglio. Soprattutto perché gestire l’immigrazione in un territorio limitato è più facile.


WANG ZHAO/AFP/Getty Images

A chi, come l'Italia (36esimo posto), la Spagna (35), la Turchia (67), o la Cina (47), fosse interessato a migliorare la propria posizione, INSEAD consiglia di concentrarsi non solo sul potenziamento del sistema di istruzione nazionale e sulle politiche di immigrazione in vigore, ma anche di pensare di offrire altri tipi di vantaggi concreti che potrebbero essere appetibili per una grossa fetta di talenti in fuga, come la flessibilità dei contratti e la riduzione della settimana lavorativa (ad esempio per le mamme). Olanda e Islanda hanno scalato la classifica puntando proprio su questo.


Dove scappano i talenti, italiani e non, quando vogliono assicurarsi le occasioni di lavoro migliori? Sicuramente in Svizzera, ma anche a Singapore, in Danimarca, Svezia e Lussemburgo. Tra i grandi assenti della classifica pubbicata dall'INSEAD e dominata dal Vecchio Continente spiccano Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e tutti gli emergenti, dalla Cina al Brasile.

YOU MAY ALSO LIKE